fede

Quando il Cardinal Tettamanzi ci disse: 'il Papa lo si fa dal tetto in sù'

Enzo Fortunato
Pubblicato il 05-08-2017

Sì, è proprio vero. Ad agire nella storia di ogni uomo, o nella vita quotidiana, è lo Spirito Santo quando il cuore si lascia toccare dalla sua aspirazione.

Alcuni anni fa ero a cena con il cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi. L'alto prelato si trovava in Assisi con i medici cattolici per un incontro spirituale. Tra una conversazione e l'altra il discorso cadde sulle modalità elettive del papa: gli fu chiesto se, come cardinale di Milano e «artefice» di uno dei documenti più importanti del pontificato di Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, si sentisse tra i «papabili». Mi rispose con un sorriso: «Veda: il papa non lo facciamo noi, ma lo si fa dal tetto in su». Una risposta che, a distanza di alcuni anni, rivela la sua sorprendente verità come lente per leggere i conclavi passati fino a quelli più recenti. Come lente per leggere ed eleggere ogni realtà.


Sì, è proprio vero. Ad agire nella storia di ogni uomo, o nella vita quotidiana, è lo Spirito Santo quando il cuore si lascia toccare dalla sua aspirazione. Un'azione che supera le logiche umane, ma le invade e le orienta al bene dell'umanità e per l'umanità, così che l'uomo diventa docile strumento dello Spirito Santo. Ogni uomo, lasciandosi orientare dalla parola di Dio, manifesta la sua bellezza.


San Francesco ci lascia delle pagine sorprendenti: desiderava che il ministro generale dell'Ordine fosse lo Spirito Santo e che quindi la sua elezione avvenisse il primo giorno di Pentecoste. Facciamo nostra quella bellissima preghiera conclusiva della Lettera a tutto l'Ordine che ci fa conoscere l'azione dello Spirito Santo nella nostra vita:
Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio, concedi a noi miseri di fare, per tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e con l'aiuto della tua sola grazia giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nell'Unità semplice vivi e regni e sei glorificato, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen (FF 233).
di padre Enzo Fortunato - Siate Amabili ed. Messaggero

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