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PAPA FRANCESCO: PERDONATE MOLTO, CHI CONDANNA SEMPRE FA COME IL DIAVOLO

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Per favore, in confessionale non bastonate, quello che viene a cercare pace per la sua anima che trovi un padre che dia pace

Per favore, in confessionale non bastonate, quello che viene a cercare pace per la sua anima che trovi un padre che dia pace, e gli dica: Dio ti vuole bene». Papa Francesco, all'ambone dell'altare della Cattedra in san Pietro, inizia quasi sottovoce l'omelia a braccio per la messa celebrata di fronte ai frati minori cappuccini. A pochi metri di distanza ci sono le urne con le spoglie di Padre Pio e Leopoldo Mandic, due santi cappuccini, due grandi confessori.

Dopo aver citato l'atteggiamento di meschinità descritto nel Vangelo del giorno, uno dei confronti tra Gesù e i dottori della legge per i quali «tutto era preciso, lasciavano da parte la legge per fare le piccole tradizioni loro», il Papa ricorda che «la tradizione vostra dei cappuccini è una tradizione di perdono». Oggi, continua Francesco citando il personaggio manzoniano, «ci sono tanti bravi confessori ed è perché si sentono peccatori come il nostro fra' Cristoforo: sanno che sono grandi peccatori. Davanti alla grandezza di Dio chiedono: ascolta e perdona. Perché sanno pregare, così sanno perdonare».

Invece «quando qualcuno si dimentica della necessità che ha di perdono, lentamente si dimentica di Dio; si dimentica di chiedere perdono e non sa perdonare. L'umile, quello che si sente peccatore è un gran "perdonatore" nel confessionale. L'altro è come questi dottori della legge, si sentono più puri, i maestri, soltanto sanno condannare».

«Io vi parlo come fratello - ha detto ancora Papa Bergoglio -  e in voi vorrei parlare a tutti i confessori in quest'anno della misericordia: il confessionale è per perdonare e se tu non puoi dare l'assoluzione - faccio questa ipotesi - per favore non bastonare, quello che viene a cercare pace per la sua anima. Che trovi un padre che dia pace, e gli dica: Dio ti vuole bene... Mi spiace dirlo, ma quanta gente, credo che la maggioranza di noi abbiamo lo abbiamo sentito, dice: non vado mai a confessarmi perché una volta mi hanno fatto queste domande...».

Ribadendo che i cappuccini hanno «questa missione speciale di perdonare», Francesco li ha invitati a non stancarsi mai di perdonare. Quindi ha raccontato l'episodio già noto di un frate cappuccino da lui conosciuto a Buenos Aires, «un uomo di governo» che «poi a settant'anni è stato inviato in un santuario a confessare. Quest'uomo aveva una coda di gente - preti, fedeli, ricchi e poveri - ed era un gran "perdonatore", sempre trovava il modo per perdonare o almeno di lasciare in pace quell'anima con un abbraccio».

«Una volta lo trovai e mi disse: io credo di peccare perché perdono troppo. E mi viene questo scrupolo... sempre trovo come perdonare». Bergoglio gli chiese: «E tu che cosa fai?». Il cappuccino rispose: «Io vado in cappella davanti al tabernacolo e dico: scusami Signore, oggi credo di aver perdonato troppo. Ma Signore, sei stato tu a darmi il cattivo esempio!».

«Siate uomini di perdono, di riconciliazione, di pace - ha detto ancora il Papa - Ci sono tanti linguaggi nella vita, c'è quello della parola ma anche quello dei gesti. Se una persona si avvicina a me al confessionale è perché sente qualcosa che gli pesa, che vuol togliersi, forse non sa come dirlo, ma il gesto è questo. Vorrebbe cambiare, essere un'altra persona e lo dice col gesto di avvicinarsi. Non è necessario fare delle domande, ma tu... tu...Se una persona viene è perché nel suo animo vorrebbe non farlo più. Ma tante volte non possono, sono condizionati per la loro psicologia, la loro vita, la loro situazione. Ad impossibilia nemo tenetur (nessuno è tenuto a fare cose impossibili, ndr)».

Il perdono, ha continuato Papa Bergoglio, «è un seme, è una carezza di Dio. Abbiate fiducia nel perdono di Dio, non cadere nel pelagianismo... devi fare questo, questo e questo... Voi avete questo carisma di confessori, riprenderlo, rinnovarlo sempre e siate grandi "perdonatori" perché chi non sa perdonare finisce con questi dottori della legge, è un gran "condannatore". E chi è il grande accusatore nella Bibbia? Il diavolo... O fai l'ufficio di Gesù che perdona, o fai quello del diavolo che condanna e accusa».

«Dico a tutti i sacerdoti che vano a confessare - ha concluso Francesco - se non se la sentono, siano umili, dicano no: io celebro la messa, magari pulisco il pavimento ma non so far bene il confessore... Chiedano la grazia al Signore. Io la chiedo per ognuno di voi e anche per me». Vatican Insider

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