fede

Papa Francesco: 'Non si può vivere senza pane, non si può vivere senza perdono'

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Il Pontefice e i fedeli in preghiera a San Pietro per commemorare “tante vittime innocenti” e per fermare “i deplorevoli atti di terrorismo e di violenza” . E un appello ai giovani che “non vogliono vivacchiare”. Francesco parla all'Angelus dei «drammatici eventi di Monaco in Germania e di Kabul in Afghanistan, dove hanno perso la vita numerose persone innocenti». In queste ore, spiega alla folla dei fedeli, “il nostro animo è ancora una volta scosso da tristi notizie relative a deplorevoli atti di terrorismo e di violenza, che hanno causato dolore e morte”. E aggiunge: “Sono vicino ai familiari delle vittime e ai feriti”. Da Qui l’invito di Jorge Mario Bergoglio “ad unirvi alla mia preghiera, affinché il Signore ispiri a tutti propositi di bene e di fraternità”. Infatti, “quanto più sembrano insormontabili le difficoltà e oscure le prospettive di sicurezza e di pace, tanto più insistente deve farsi la nostra preghiera”.

Francesco dopo aver pronunciato queste parole ha chiesto alla piazza di pregare con lui un'Ave Maria che egli stesso ha recitato ad alta voce con evidente commozione. Il Pontefice fa riferimento ai giovani che da tutto il mondo stanno arrivando a Cracovia per la Gmg. “Anch'io partirò mercoledì, per incontrare questi ragazzi e ragazze e celebrare con loro e per loro il Giubileo della Misericordia, con l'intercessione di san Giovanni Paolo II- sottolinea il Pontefice-. Vi chiedo di accompagnarci con la preghiera”. La lezione arriva dal Vangelo. “Non si può vivere senza pane, non si può vivere senza perdono e non si può vivere senza l'aiuto di Dio nelle tentazioni”, puntualizza soffermandosi nella sua catechesi sulle “tre richieste” contenute nel Padre Nostro.

In “questa preghiera che Gesù ci insegna, sono tre domande che esprimono le nostre necessità fondamentali: il pane, il perdono e l'aiuto nelle tentazioni”. E cioè “il pane che Gesù ci fa chiedere  è quello necessario, non il superfluo; è il pane dei pellegrini, un pane che non si accumula e non si spreca, che non appesantisce la nostra marcia”. Il perdono è, prima di tutto, “quello che noi stessi riceviamo da Dio: soltanto la consapevolezza di essere peccatori perdonati dall'infinita misericordia divina può renderci capaci di compiere concreti gesti di riconciliazione fraterna”. E “se una persona non si sente peccatore perdonato mai potrà fare un gesto di riconciliazione”. L'ultima richiesta (“non abbandonarci alla tentazione”) esprime “la consapevolezza della nostra condizione, sempre esposta alle insidie del male e della corruzione: tutti conosciamo cosa è una tentazione”.

Poi saluta e ringrazia “quanti stanno lavorando per accogliere i giovani pellegrini”, e rivolge “un pensiero speciale” ai ragazzi che non potranno essere presenti di persona. I giovani, raccomanda con sollecitudine pastorale da parroco del mondo, “debbono vivere, non vivachiare”. Francesco si domanda “a che serve lo Spirito Santo”. E risponde. “Serve a vivere bene, a vivere con sapienza e amore, facendo la volontà di Dio”. Dunque “che bella preghiera se questa settimana ognuno di noi chiedesse al Padre: “Dammi lo Spirito Santo”. E “la Madonna ce lo dimostra con la sua esistenza, tutta animata dallo Spirito di Dio, ci aiuti lei a pregare il Padre uniti a Gesù, per vivere non in maniera mondana, ma secondo il Vangelo, guidati dallo Spirito Santo».

La preghiera è “il primo e principale strumento di lavoro nelle nostre mani! Insistere con Dio non serve a convincerlo, ma a irrobustire la nostra fede e la nostra pazienza, cioè la nostra capacità di lottare insieme a Dio per le cose importanti”. «Tra queste “ce n'è una, la grande cosa importante, ma che quasi mai noi domandiamo, ed è lo Spirito Santo. Gesù dice: “Se voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, il Padre che è buono non darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono”». Francesco richiama l’esortazione del beato Piergiorgio Frassati. Infine si rivolge ai pellegrini provenienti dall'Italia e da altri Paesi. In particolare, quelli di São Paulo e di São João de Boa Vista in Brasile, la corale “Giuseppe Denti´ di Cremona e i “partecipanti al pellegrinaggio in bicicletta da Piumazzo a Roma, arricchito dall'impegno di solidarietà”. A tutti augura una buona domenica. “E per favore non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”. GIACOMO GALEAZZI - Vatican Insider

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA