fede

Papa Francesco: No a guerre e gelosie nella Chiesa

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Sono due i compiti principali dei cristiani: domandare la grazia dell’unione e combattere affinché tra loro non ci siano fratture e tensioni. Lo ha evidenziato papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta, come riferisce Radio Vaticana. Per l’unità della Chiesa con Dio, Gesù Cristo ha pagato il «prezzo» rappresentato dalle Sue «piaghe».

Ecco «la grande preghiera di Gesù», dunque: che la Chiesa sia unita, che i cristiani «siano una cosa sola», come Gesù lo è con il Signore Suo Padre. E poi c’è «la grande tentazione», quella dell’altro «padre», il padre della «menzogna» e della «divisione». Papa Bergoglio nell’omelia di oggi si è soffermato sull’atmosfera del Cenacolo e sulle parole che Cristo pronuncia e affida agli Apostoli prima della Sua Passione, ripercorse dalla liturgia odierna.




È consolante, ha detto Francesco, sapere che Gesù dice al Padre di non voler pregare solo per i Suoi discepoli ma anche per quelli che crederanno in Lui «mediante la loro parola». «Forse, noi non siamo abbastanza attenti a queste parole – ha ammonito il Papa - Gesù ha pregato per me! Questo è proprio fonte di fiducia: Lui prega per me, ha pregato per me... Io immagino – ma è una figura – com’è Gesù davanti al Padre, in Cielo. È così: prega per noi, prega per me. E cosa vede il Padre? Le piaghe, il prezzo. Il prezzo che ha pagato per noi. Gesù prega per me con le sue piaghe, col suo cuore piagato e continuerà a farlo».




Il Figlio di Dio prega «per l’unità del suo popolo, per la Chiesa». Però Cristo «sa che lo spirito del mondo» è «uno spirito di divisione, di guerra, di invidie, di gelosie, anche nelle famiglie, anche nelle famiglie religiose, anche nelle diocesi, anche nella Chiesa tutta: è la grande tentazione».

Invece «dobbiamo essere uno, una sola cosa, come Gesù e il Padre sono una sola cosa – è l’appello di Francesco - Questa è proprio la sfida di tutti noi cristiani: non lasciare posto alla divisione fra noi, non lasciare che lo spirito di divisione, il padre della menzogna entri in noi. Cercare sempre l’unità. Ognuno è come è, ma cerca di vivere in unità. Gesù ti ha perdonato? Perdona tutti quanti. Gesù prega perché noi siamo uno, una sola cosa. E la Chiesa ha tanto bisogno di questa preghiera di unità».




Il Pontefice poi ha scherzato: non esiste una Chiesa tenuta insieme dalla «colla», perché l’unità che invoca Gesù «è una grazia di Dio» e «una lotta» nel mondo. Bisogna «fare spazio allo Spirito – ha aggiunto Francesco – perché ci trasformi come il Padre è nel Figlio, una sola cosa».



Un altro consiglio che Gesù ha dato «in questi giorni di congedo è di rimanere in Lui: “Rimanete in me”. E chiede questa grazia, che tutti noi rimaniamo in Lui. E qui ci indica perché, lo dice chiaramente: “Padre, voglio che quelli che mi hai dato, anch’essi siano con me dove sono io”. Cioè, che questi rimangano là, con me. Il rimanere in Gesù – ha concluso il Pontefice argentino - in questo mondo, finisce nel rimanere con Lui “perché contemplino la mia gloria”». (Domenico Agasso Jr. - Vatican Insider)

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