attualita

Papa Francesco: leggo Repubblica e non guardo la tv dal 1990

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La maggioranza degli ultrà non lottano per la propria squadra, sono mercenari

«Leggo solo un giornale, La Repubblica, che è un giornale per il ceto medio. Lo leggo la mattina e non impiego più di dieci minuti. La televisione invece non la guardo dal 1990. È un voto che ho fatto alla Vergine del Carmelo la notte del 15 luglio 1990».

Così Papa Francesco, ieri, in una lunga intervista concessa a "La Voz del Pueblo", un quotidiano di una cittadina argentina, Tres Arroyos. Se Benedetto XVI guardava tutte le sere il Tg1 e sfogliava durante la giornata i principali quotidiani italiani e tedeschi, non così Jorge Mario Bergoglio che di mattina trova il tempo per sfogliare soltanto il nostro giornale.



L’intervista ha fatto notizia per le parole che Francesco ha dedicato al mondo degli ultrà: «La maggioranza degli ultrà non lottano per la propria squadra, sono mercenari», ha detto il Papa. E ancora: «Anche in Italia ci sono stati problemi tra gli ultrà, che non necessariamente lottano per il club, la maggioranza sono mercenari". Grande conoscitore del calcio, parlando della violenza nel 'futbol' in Argentina il Papa non una mezzi termini. Così come in modo netto indica i tre maggiori mali del mondo: "povertà, corruzione, tratta delle persone".



Sul calcio la condanna è ferma. Commentando l'aggressione subita durante una partita qualche giorno fa da quattro giocatori del River Plate da parte di un tifoso del Boca Juniors, Bergoglio ha sottolineato: "È un peccato. Sono fatti selvaggi di chi viene debordato dalla passione, oltre che dalla prepotenza... dall'incapacità di vivere in società. È deplorevole che nel nostro paese esistano cose come le 'barras bravas' (ultrà, ndr), so che esistono anche in altri paesi».


“La Voz” ha anche chiesto a Francesco se sognava di diventare Papa. «Mai!», è stata la replica di Bergoglio. Francesco. E alla domanda se nel 2005 sia stato il secondo più votato dopo Ratzinger, Bergoglio ha detto: «Sono cose che si dicono... nella precedente elezione ero sui giornali, tra i papabili. Dentro era chiaro che doveva essere Benedetto, c'è stata quasi unanimità, fatto che a me è piaciuto molto. La sua candidatura era chiara. C'erano diversi “possibili” ma nessuno forte».

In merito «alle possibilità» di risultare eletto due anni fa, Bergoglio ha affermato invece che «nell'altro conclave ero nella lista dei papabili.. Ma questa volta, la seconda, per l'età, 76 anni, e perché c'era gente di certo più valida...». (Paolo Rodari - Repubblica)


Il Papa dei poveri. I poveri sono al centro del Vangelo “E’ contento che la definiscano il Papa dei poveri”?, chiede il giornalista. “La povertà – è la risposta di Francesco – è al centro del Vangelo. Gesù è venuto a predicare ai poveri, se voi togliete la povertà dal Vangelo non si comprende nulla”. E afferma che i mali peggiori del mondo di oggi sono: “la povertà, la corruzione, la tratta di persone”. Ancora, rileva che “sradicare la povertà” può essere considerata un’utopia, ma “le utopie ci mandano avanti” e sarebbe triste che un giovane non le avesse. Francesco enumera, dunque, tre punti che dovremmo tutti tenere a mente per affrontare i problemi della vita: “memoria, capacità di vedere il presente, utopia rivolta al futuro”. Infine, alla domanda su come vorrebbe essere ricordato, Francesco risponde con semplicità: “Come una persona che si è impegnata a fare del bene, non ho altra pretesa”.

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA