fede

Papa Francesco: Anche Gesù fu profugo, dovere accogliere immigrati

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Affacciato in piazza San Pietro stracolma di folla, al punto che gli ultimi arrivati si sono dovuti fermare in via della Conciliazione, Papa Francesco domenica mattina ha recitato l’Angelus dedicandolo alla famiglia, alla fuga in Egitto di Gesù e ai migranti di tutto il mondo. Ricordando tre parole chiave per vivere in pace e con la gioia all’interno della famiglia: «permesso, grazie e scusi». Spiegandole così: «Quando in una famiglia non si è invadenti, si chiede permesso; quando in una famiglia non si è egoisti, si impara a dire grazie e - infine - quando uno si accorge di aver fatto una cosa brutta e sa chiedere scusa, ecco in quella famiglia c’è pace e c’è gioia».

DRAMMA DEI RIFUGIATI - «La situazione drammatica dei profughi, segnata da paura disagi e incertezze è una triste realtà. I profughi ogni giorno fuggono dalla fame e dalla guerra, alla ricerca di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie. Vanno in terre lontane e quando trovano lavoro non sempre incontrano accoglienza vera, rispetto e apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili, perciò pensiamo al dramma dei rifugiati che sono vittime del rifiuto e dello sfruttamento, vittime della tratta delle persone e del lavoro schiavo».

«ESILIATI» IN FAMIGLIA - «Pensiamo anche ad altri esiliati, io li chiamerei esiliati nascosti, quelli che possono essere all’interno delle famiglie stesse, gli anziani - ad esempio - che a volte vengono trattati come presenze ingombranti. Molte volte penso che per sapere come va una famiglia, bisogna vedere come si trattano in essa i bambini e gli anziani».

FAMIGLIA E SOCIETA’ - «Vorrei anche incoraggiare le famiglie a prendere coscienza dell’importanza che hanno nella chiesa e nella società. Preghiamo perché ogni famiglia compia la missione che Dio gli ha affidato. Il prossimo Sinodo dei Vescovi affronterà il tema della famiglia, per questo oggi, festa della Santa famiglia, desidero affidare a Gesù Giuseppe e Maria questo lavoro sinodale, pregando per le famiglie di tutto il mondo». E dopo aver salutato tutte le delegazioni presenti in piazza San Pietro, il pontefice come di consueto ha augurato «buona domenica e buon pranzo, arrivederci».(Corriere)

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