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PAPA FRANCESCO: AIUTARE LA SOCIETA' A GUARIRE DAGLI ATTENTATI ALLA VITA

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

PAPA BERGOGLIO HA VOLUTO ANCHE RICORDARE LE POPOLAZIONI DELLA SIRIA, AUSPICANDO UNA SOLUZIONE POLITICA

Ancora un appello del Pontefice per «la amata Siria», per «le popolazioni civili costrette ad abbandonate tutto per sfuggire gli orrori della guerra» e per una «soluzione politica» del conflitto. 

Francesco al termine dell’Angelus, si è rivolto alla Comunità internazionale: «Con viva preoccupazione – ha detto - seguo la drammatica sorte delle popolazioni civili coinvolte nei violenti combattimenti nell’amata Siria e costrette ad abbandonare tutto per sfuggire agli orrori della guerra. Auspico che, con generosa solidarietà, si presti l’aiuto necessario per assicurare loro sopravvivenza e dignità, mentre faccio appello alla Comunità internazionale affinché non risparmi alcuno sforzo per portare con urgenza al tavolo del negoziato le parti in causa. Solo una soluzione politica del conflitto sarà capace di garantire un futuro di riconciliazione e di pace a quel caro e martoriato Paese, per il quale vi invito a pregare molto». «E anche adesso – ha aggiunto a braccio – tutti insieme preghiamo la Madonna per l’amata Siria». 

Il Papa, ricordando che oggi, in Italia, si celebra la Giornata per la Vita, ha chiesto un rinnovato impegno per guarire la nostra società da tutti gli «attentati alla vita»: «Mi unisco ai Vescovi italiani –ha scandito Bergoglio -per auspicare da parte dei vari soggetti istituzionali, educativi e sociali un rinnovato impegno in favore della vita umana dal concepimento al suo naturale tramontoLa nostra società va aiutata a guarire da tutti gli attentati alla vita, osando un cambiamento interiore, che si manifesta anche attraverso opere di misericordia. Saluto e incoraggio i docenti universitari di Roma e quanti sono impegnati a testimoniare la cultura della vita». 

Francesco è tornato a scagliarsi contro lo sfruttamento delle persone e dei bambini in particolare: «Domani – ha ricordato - si celebra la Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, che offre a tutti l’opportunità di aiutare i nuovi schiavi di oggi a rompere le pesanti catene dello sfruttamento per riappropriarsi della loro libertà e dignità. Penso in particolare a tante donne e uomini, e a tanti bambini! Occorre fare ogni sforzo per debellare questo crimine e questa intollerabile vergogna». 

Quindi ha voluto dedicare un saluto, chiedendo e ottenendo dai fedeli radunati in piazza san Pietro un applauso, ai milioni di uomini e donne che domani in Estremo Oriente, celebrano il capodanno lunare

Salutando poi i pellegrini presenti e rivolgendosi in modo particolare alla comunità sacerdotale del Collegio Messicano di Roma, ha esclamato:«Vi chiedo di accompagnare il mio viaggio in Messico e anche l’incontro che avrò a L’Avana con il mio caro fratello Kirill». Bergoglio incontrerà il Patriarca di Mosca il 12 febbraio all’aereoporto cubano prima del viaggio in Messico. 

Prima della preghiera mariana, il Papa aveva commentato il Vangelo di Luca, con la chiamata dei primi discepoli di Gesù, “pescatori” di uomini. «Questa -aveva osservato il Papa - è la logica che guida la missione di Gesù e la missione della Chiesa: andare in cerca, “pescare” gli uomini e le donne, non per proselitismo ma per restituire a tutti la piena dignità e libertà, mediante il perdono dei peccati. Questo è l’essenziale del cristianesimo: diffondere l’amore rigenerante e gratuito di Dio, con atteggiamento di accoglienza e di misericordia verso tutti, perché ognuno possa incontrare la tenerezza di Dio e avere pienezza di vita. E qui in maniera particolare penso ai confessori: sono i primi a dover dare la misericordia del Padre, seguendo la misericordia di Gesù come hanno fatto i due frati santi, padre Pio e padre Leopoldo Mandic». 

«Il Vangelo di oggi –aveva concluso - ci interpella: sappiamo fidarci veramente della parola del Signore? Oppure ci lasciamo scoraggiare dai nostri fallimenti? In questo Anno Santo della Misericordia siamo chiamati a confortare quanti si sentono peccatori e indegni di fronte al Signore e abbattuti per i propri errori, dicendo loro le stesse parole di Gesù: “Non temere”. E’ più grande la misericordia del Padre dei tuoi peccati! E’ più grande, non temere».  

E in un messaggio di cordoglio pubblicato in nome di Bergoglio dal segretario di Stato, Pietro Parolin, il Papa, si dice «rattristato» dalla notizia del terremoto che ha colpito Taiwan, e ha inviato «condoglianze nella preghiera» «alle famiglie delle persone ferite e decedute come anche ai soccorritori e alle autorità». Il Papa «raccomanda le anime dei defunti alla tenera misericordia di Dio e invoca benedizione divina e consolazione su chi è nel lutto». Vatican Insider

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