fede

LA NOVENA QUINTO PENSIERO - San Francesco, una vita fondata sul perdono

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Dal Vangelo: «Pietro disse: Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?. Gesù gli rispose: non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette!». (Mt 18,21-22)


Lettera di san Francesco ad un ministro: «Io ti dico, come posso, che se qualche persona ti sarà di ostacolo, siano frati o altri, anche se ti coprissero di battiture, tutto questo devi ritenere come una grazia. E ama coloro che agiscono con te in questo modo. E in questo voglio conoscere se tu ami il Signore ed ami me suo servo e tuo, e cioè, se ti comporterai in questa maniera: che non ci sia alcun frate al mondo, che abbia peccato quanto è possibile peccare, e che, dopo aver visto i tuoi occhi, non se ne torni via senza il tuo perdono, se egli te lo chiede. E se non ti chiede perdono, chiedi tu a lui se vuole essere perdonato. E se, in seguito, mille volte peccasse davanti ai tuoi occhi, amalo più di me per questo: ché tu possa attrarlo al Signore. Ed abbi sempre misericordia per tali fratelli!».
(Lettera ad un Ministro, FF 234-235)


Il volto con cui Dio si presenta agli uomini è sempre un volto rivestito di misericordia. Ma deve essere anche il volto della Chiesa quando si presenta agli uomini di oggi. Lo ha detto Papa Francesco: “La Chiesa deve essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possono sentirsi accolti, amati, perdonati, incoraggiati!» (EvG, n. 113). L’unica condizione che può bloccare la misericordia di Dio verso gli uomini è quando essi non sono disposti a perdonare e non usano misericordia verso i propri simili. Il cristiano lo sa perché ogni volta che prega il “Padre nostro” ripete tale richiesta: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo a nostri debitori!” (Mt, 6,12). L’evangelista Luca è ancora più esplicito, nel riportare le parole di Gesù, affermando: “E perdonaci i nostri peccati, perché anche noi li perdoniamo ad ogni nostro debitore” (11,4).


Preghiamo con San Francesco:
Onnipotente, santissimo, altissimo e sommo Dio, Padre santo e giusto, poiché tutti noi, miseri e peccatori, non siamo degni di nominarti, supplici preghiamo che il Signore nostro Gesù Cristo Figlio tuo diletto, nel quale ti sei compiaciuto, insieme con lo Spirito Santo Paraclito ti renda grazie così come a te e a lui piace, per ogni cosa, Lui che ti basta sempre in tutto e per il quale a noi hai fatto cose tanto grandi. Amen. Alleluia. (FF 66)

padre Egidio Canil

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