fede

In Armenia alla scoperta dei luoghi di Noè insieme ai Frati Minori di Pisa

Gelsomino Del Guercio www.fratipisa.blogspot.it
Pubblicato il 21-05-2018

I francescani propongono una vacanza decisamente alternativa nel mese di agosto

Con i frati minori alla scoperta di una terra ricca di fascino: l'Armenia. A Pisa i francescani di Santa Croce in Fossabanda promuovono una serie di mini-vacanza (low cost) con partenze dal 13 al 25 agosto per conoscere meglio il Paese caucasico, le sue origini e la sua storia. 


SULL'ARARAT


«Proponiamo un itinerario di viaggio indimenticabile - scrivono i frati - alla scoperta del popolo vissuto ai piedi dell’Ararat, il monte dove secondo la tradizione biblica si fermò l’arca di Noè dopo il diluvio».


Ci sarà la possibilità di visitare regioni dalle forti e antiche tradizioni e di conoscere il culto armeno ortodosso - proseguono i frati - in quello che fu il primo Stato ad adottare il cristianesimo come religione ufficiale, nel 301 d.C. 


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MONASTERI E METROPOLI


«Esploreremo i principali monasteri del paese, il sito megalitico di Stonehunge, e Yerevan, la metropoli moderna che conserva ancora tracce del suo antico passato».


Oggi la popolazione cattolica corrisponde a circa 280 000 persone su un totale di 2,9 milioni di abitanti dell'Armenia.


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LE PARTENZE


Partenze il 13, 22 e ultimo "round" il 25 agosto, con la "regia" di fra Matteo Brena ofm, Francescano e Commissario di Terra Santa della Toscana.

Per ulteriori informazioni sui viaggi francescani in Armenia si può contattare il seguente link.


DAL COSTATO DI CRISTO ALLA VISIONE


Tra le tappe previste, ci sono una sosta all’arco di granito di Eghisé Ciarents, che si affaccia su un’ampia vallata dominata dall’Ararat; il monastero di Ghegard, il cui nome significa “tempio della lancia”: secondo la tradizione conservava un frammento della lancia che colpì il crostato di Gesù crocifisso.


Ad Etchmiadzin si visita la chiesa di Santa Hripsimè del VII sec., che celebra la prima martire armena; e la cattedrale patriarcale, costruita secondo la tradizione da San Gregorio l’Illuminatore, l’evangelizzatore dell’Armenia a seguito di una visione: il nome “Etchmiadzin” significa “il luogo dove è disceso l’Unigenito”. Nello stesso complesso risiede il Catholicos, ossia il capo della Chiesa apostolica armena. 





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