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PADRE ROBERTO CARBONI, UN NUOVO VESCOVO FRANCESCANO. 

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

LA PREGHIERA E GLI AUGURI DELLA COMUNITA' FRANCESCANA DEL SACRO CONVENTO

Padre Roberto Carboni, per anni padre spirituale per i giovani di Assisi, è stato nominato Vescovo. A lui va il nostro augurio per la sua importante missione che lo porterà in Sardegna, nella diocesi di Ales-Terralba.

Nel suo saluto alla Diocesi ha voluto salutare tutti: "Vorrei che tutti si sentissero accolti e ascoltati, che non ci fossero barriere o timori nel parlare e incontrare il proprio vescovo".


DI SEGUITO IL SALUTO DEL NEO-VESCOVO ALLA DIOCESI DI ALES-TERRALBA

Carissimi fratelli e sorelle,

a tutti voi un saluto di Pace e Bene nel Signore!

 La Provvidenza di Dio tramite il Santo Padre Francesco ha voluto scegliermi per la guida della Diocesi di Ales-Terralba, dopo il generoso e illuminato servizio e ministero esercitato con competenza per dodici anni sino ad oggi dal Vescovo Giovanni Dettori a cui va il nostro affetto e tutta la nostra e mia gratitudine.

Ringrazio il Santo Padre, il Vescovo di Roma che presiede tutte le Chiese nella carità, della sua fiducia e accolgo con trepidazione questa obbedienza che mi porta a voi come pastore e fratello. La mia vocazione francescana illumina il mio sì, ascoltando l’esempio di san Francesco di Assisi che sempre voleva essere “suddito e soggetto” alla Madre Chiesa.  La consapevolezza dei miei limiti, la sproporzione fra la Grazia di Dio e la mia povertà e il mio peccato, mi porta a chiedere in questo primo saluto a tutti voi, sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiose, religiosi e laici, un ricordo speciale nella preghiera e nell’intercessione, perché io sia strumento della Grazia di Dio in mezzo a voi, per voi e con voi.

Benché le vicende della vita e i cammini della vocazione francescana mi abbiano portato da molti anni fuori dalla Sardegna e anche in terra di missione fuori dall’Italia, ho sempre sentito e sento viva l’appartenenza alla mia amata isola, alla sua gente e alla sua Chiesa. Nutro profondo affetto per il mio paese di origine, Scano di Montiferro e conservo nel cuore la memoria della paterna vicinanza e amicizia del Vescovo Giovanni Pes anch’egli di Scano di Montiferro, che mi ha ordinato presbitero e mi sento parte della mia Diocesi di Alghero- Bosa con il suo vescovo Mons. Mauro Maria Morfino a cui mi lega una profonda e antica amicizia.

Ma voglio, sin da questo momento, aprire il mio cuore per accogliere questa porzione di Chiesa che è la Diocesi di Ales- Terralba a cui in Signore mi invia, tendendo la mano ai suoi uomini e donne in segno di amicizia e desiderio di incontro, includendo anche coloro che non condividono la nostra fede ma ci sono fratelli e sorelle in umanità. Vorrei che tutti si sentissero accolti e ascoltati, che non ci fossero barriere o timori nel parlare e incontrare il proprio vescovo.

Mi sia permesso un saluto riconoscente ai sacerdoti, ai diaconi, ai seminaristi, alle religiose e religiosi della Diocesi, con un ricordo speciale per coloro che hanno speso la loro vita nel servizio di Dio e dei fratelli e ora carichi di anni ci offrono ancora il dono della preghiera e della testimonianza.  Ringrazio il Signore per il dono dei nostri seminaristi: hanno un compito grande e importante nel prepararsi al servizio del popolo di Dio. La lunga consuetudine di questi anni con l’animazione vocazionale e la cura delle vocazioni mi rende attento al cammino dei nostri giovani che hanno bisogno di essere aiutati a scoprire la bellezza di Cristo e del dono totale di sé a Lui.

Saluto tutto il popolo di Dio, le donne, gli uomini, i giovani e bambini che si sforzano ogni giorni di vivere la loro fedeltà al Vangelo e alla loro vocazione cristiana, anche in mezzo a difficoltà e spesso a sofferenze, ai problemi della disoccupazione che feriscono la nostra terra, alla povertà. Il Vescovo, anche se maestro nella fede, ha tanto da imparare da tutti coloro che con dedizione e perseveranza vivono la loro fede cristiana. Saluto gli uomini e donne che per vocazione e ufficio amministrano la società civile e si sforzano di renderla più sicura e umanizzante per tutti. 

Saluti tutti i Vescovi della Sardegna che mi accolgono fra di loro in spirito di amicizia e fratellanza. Sono certo della loro vicinanza e aiuto. Un particolare ricordo per i vescovi emeriti Mons. Gibertini e Mons. Orrù che hanno guidato la nostra diocesi.  Mi si permetta un ricordo speciale per Mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, a cui mi legano gli anni della presenza missionaria a Cuba. Un saluto affettuoso ai vescovi che sono stati ultimamente ordinati: al caro Mons. Corrado Melis, che proviene dal clero della nostra diocesi di Ales-Terralba e a Mons. Antonello Mura della mia originaria Diocesi di Alghero-Bosa, con entrambi mi lega l’amicizia di anni. Ma non posso dimenticare il carissimo Arcivescovo di Sassari. Mons. Paolo Atzei ofmconv, con il quale condivido la vocazione francescana e verso cui nutro vero affetto di figlio e fratello.

A tutti è nota l’antica storia della diocesi di Ales- Terralba, la bellezza della sua cattedrale e concattedrale, il suggestivo santuario di Sardara, e l’operosità della sua gente nei tanti paesi piccoli e grandi che la compongono. Entro in questa storia in punta di piedi, per ascoltare e imparare, conoscerne le grandi possibilità e prospettive e collaborare alla realizzazione di esse.

Ma prima ancora di formulare qualsiasi programma sento di dover fondare il mio sì a Dio e al Papa sulla solida roccia che è Cristo, affidandomi a Lui e imparando da Lui. Certo, verranno anche i programmi e le iniziative, ma prima di tutto il mio programma è essere fedele a Lui e attraverso di Lui a tutti voi. Il vescovo, ci ricordava il papa Francesco, deve prima di ogni altra cosa essere uomo di preghiera e di annuncio del Vangelo.

Il nostro padre san Francesco d’Assisi mi ha insegnato ad essere fratello di tutti e seguire la via della semplicità. Assumendo la guida della Diocesi di Ales- Terralba vorrei che mi chiamaste semplicemente Padre, facendo memoria di quella Paternità da cui tutti veniamo e siamo chiamati a servire.

Invoco l’intercessione di san Francesco di Assisi, di cui sono figlio, e che aveva un amore solido e totale per la santa Chiesa. Lui ci insegni come amarla e renderla più santa attraverso la nostra santità.  Infine voglio affidarmi e affidare ciascuno di voi all’intercessione della Madre di Dio che veneriamo nella nostra Diocesi con il titolo di Santa Maria ad Aquas. Sia la Madre de Signore a indicarmi il cammino, farmi attento alle diverse povertà di tanti fratelli e sorelle, insegnarmi e insegnare a tutti l’obbedienza della fede e la carità operosa che la portò a cantare il suo Magnificat.

Ci stiamo inoltrando nel tempo di Quaresima, un tempo speciale per vivere la Misericordia. Chiedo al Signore di farmene strumento. Grazie a ciascuno di voi. Il Signore vi benedica e chiedo a ciascuno di voi di invocare la benedizione del Signore su di me.

 

Roma 10 febbraio 2016, mercoledì delle Ceneri

Fra Roberto Carboni ofmconv

Vescovo eletto di Ales- Terralba


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