fede

Il Papa: «Calunnie e invidie? Attenti, vengono dal Diavolo»

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Cercare il male in chi fa il bene, invidiare e quindi calunniare, preparare trappole per portare alla caduta di qualcuno: tutto questo ha un’unica fonte, che non è Dio ma il Diavolo. Lo ha ricordato, invitando a discernimento e vigilanza, papa Francesco nella Messa del mattino a Casa Santa Marta, come riporta Radio Vaticana. Oggi nel Vangelo si legge che Cristo scaccia un demonio, compie il bene, sta in mezzo alla gente che lo ascolta e riconosce la Sua autorità, eppure persone lo accusano: «C’era un altro gruppo di persone che non gli voleva bene e cercava sempre di interpretare le parole di Gesù e anche gli atteggiamenti di Gesù, in modo diverso, contro Gesù. Alcuni per invidia, altri per rigidità dottrinali, altri perché avevano paura che venissero i romani e facessero strage; per tanti motivi cercavano di allontanare l’autorità di Gesù dal popolo e anche con la calunnia, come in questo caso. “Lui scaccia i demoni per mezzo di Belzebù. Lui è un indemoniato. Lui fa delle magie, è uno stregone”.

E continuamente lo mettevano alla prova, gli mettevano davanti un tranello, per vedere se cadeva». Ecco che il Pontefice esorta a discernimento e vigilanza. Discernimento: «Saper discernere le situazioni», ossia quello che viene da Dio e quello che viene dal Maligno che «sempre cerca di ingannare, di farci scegliere una strada sbagliata». Francesco ha avvertito: «Il cristiano non può essere tranquillo che tutto va bene, deve discernere le cose e guardare bene da dove vengono, qual è la loro la radice». E poi la vigilanza: nella fede «le tentazioni tornano sempre, il cattivo spirito non si stanca». Se «è stato cacciato via» ha «pazienza, aspetta per tornare»; e se lo si lascia entrare si finisce in una situazione pericolosa. Infatti, prima si era consapevoli che «il demonio tormentava», ma dopo «il Maligno è nascosto, viene con i suoi amici molto educati, bussa alla porta, chiede permesso, entra e convive con quell’uomo, la sua vita quotidiana e, goccia a goccia, dà le istruzioni». E attraverso «questa modalità educata» il Diavolo convince a «fare le cose con relativismo», tranquillizzando la coscienza: «Tranquillizzare la coscienza - ha sottolineato Francesco - Anestetizzare la coscienza. E questo è un male grande.

Quando il cattivo spirito riesce ad anestetizzare la coscienza si può parlare di una sua vera vittoria, diventa il padrone di quella coscienza: “Ma, questo accade dappertutto! Sì, ma tutti, tutti abbiamo problemi, tutti siamo peccatori, tutti…”. E nel “tutti” c’è il “nessuno”. “Tutti, ma io no”. E così si vive questa mondanità che è figlia del cattivo spirito». In conclusione dell’omelia, Papa Bergoglio ha ribadito la fondamentale importanza dell’esame di coscienza: «Vigilanza. La Chiesa ci consiglia sempre l’esercizio dell’esame di coscienza: cosa è successo oggi nel mio cuore, oggi, per questo? È venuto questo demonio educato con i suoi amici da me? Discernimento. Da dove vengono i commenti, le parole, gli insegnamenti, chi dice questo? Discernere e vigilanza, per non lasciare entrare quello che inganna, che seduce, che affascina».
(Vatican Insider)

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