fede

Il Natale per i martiri e con l’eco-albero

Redazione online Roberto Pacilio
Pubblicato il 08-12-2017

Caro direttore, sono 444, anzi 445, i bossoli che abbiamo preparato per adagiarvi sopra il Bambinello. Proprio in queste ore ci ha raggiunto, anche tramite Avvenire , la notizia dell'ennesima uccisione di un sacerdote a causa del Vangelo.

È padre Marcelito Paez, l'ultimo in ordine di tempo, a perdere la vita a causa della sua fede. Con lui vogliamo ricordare non solo i sacerdoti uccisi e perseguitati, ma anche coloro che nel nostro Paese vivono nelle periferie più disparate. Penso a padre Vittorio Trani, una vita consumata nel carcere di Regina Coeli. Penso a don Silvano Rughi, parroco di Castelvecchio di Savignano sul Rubicone. Penso ai sacerdoti dei piccoli paesi della nostra Italia, che vanno avanti grazie ai geSi terrà oggi l'accensione e la benedizione dell'albero di Natale e del Presepe nella piazza inferiore della Basilica di San Francesco d'Assisi, dedicati agli operatori pastorali uccisi in odio alla fede e ai sacerdoti che operano in condizioni precarie e di estrema povertà.

Alle 17 si terrà la Messa nella Basilica Inferiore presieduta dal Prefetto della Congregazione per il Clero, cardinale Beniamino Stella. Al termine della celebrazione, alle 18.15, si terrà la cerimonia di accensione e benedizione, aperta dal Custode del Sacro Convento di Assisi padre Mauro Gambetti, durante la quale verranno consegnati doni a famiglie bisognose. Sempre oggi, alle 16.45, in piazza del Comune, l'accensione dell'Eco Albero. A cura dell'associazione culturale Arnaldo Fortini, l'«Albero di Alberi», piante che saranno poi messe a dimora per i nuovi nascituri.

La piazza del Comune sarà dedicata anche all'arte del presepio, con un'ampia esposizione aperta fino al 6 gennaio. Infine, un suggestivo spettacolo, con proiezioni, elaborazioni grafiche e sonore per celebrare la bellezza della Città di Assisi. sti di solidarietà. La forza per tutti è in quel messaggio che arriva nel cuore della notte di Natale: «Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà». Solo Dio sa quant'è necessaria questa bussola di pace. I bossoli ricorderanno, a quanti raggiungono Assisi, che è strano morire per una parola di pace. È questo il nostro messaggio, che parte dalla capitale mondiale del dialogo e dell'incontro, e che vuole raggiungere il cuore indurito di quanti puntano l'arma. Nel 1223 frate Francesco fece rappresentare il presepe a Greccio per fare memoria del Bambino e vedere in qualche modo con gli occhi del corpo i disagi in cui si trovò.

Al contempo, nella sua vita egli venerò sempre i «sacerdoti poverelli», perché attraverso le loro mani è reso ancora corporalmente visibile il Figlio di Dio: «Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; [...] ogni giorno discende dal seno del Padre sull'altare nelle mani del sacerdote». 


(da Avvenire - Padre Enzo Fortunato)

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