fede

Hai bisogno di una guida spirituale? Ecco la proposta dei frati di Galatone

Gelsomino Del Guercio Pixabay - Geralt
Pubblicato il 30-11--0001

Porte aperte tutti i giorni per un accompagnamento spirituale. A spalancarle sono i Frati Minori che gestiscono il santuario della Grazia di Galatone, in provincia di di Lecce.

 AIUTO PER UN CAMMINO CRISTIANO
 Previo accordo, si possono richiedere incontri personali periodici. Il colloquio spirituale è finalizzato alla crescita nella fede ed è un aiuto per il cammino cristiano di quanti lo richiedono.

 LA RICONCILIAZIONE
 Non c'è bisogno, invece, di richiedere un appuntamento per la Celebrazione del Sacramento della Riconciliazione. I frati sacerdoti, se presenti in Convento, sono a disposizione normalmente mezz'ora prima di ogni Santa Messa.

 I SECOLARI I
frati coordinano anche le attività degli altri "ospiti" francescani del santuario. Ovvero quelle dell'Ordine Francescano Secolare, «una realtà che da ottocento anni cammina di pari passo con quella dei Frati Minori e delle Clarisse».

 LA GIOVENTU'
 «A condividere la spiritualità francescana del primo e del terzo Ordine presenti presso il nostro Santuario, vi sono anche un certo numero di giovani che detti, appunto, Giovani Francescani, da cui la sigla Gi.Fra. (Gioventù Francescana)».

 GLI ARALDINI
 «I fanciulli e i ragazzi sotto i quattordici anni di età che partecipano dell’ideale francescano, secondo le capacità tipiche della loro età, si chiamano Araldini»

IL CORO DELLA GRAZIA
 Infine il coro della Grazia. «Un gruppo di giovani, alcuni dei quali appartenenti alla Gi.Fra., cura l’animazione liturgico-musicale delle domeniche e delle feste più importanti».

 LA LEGGENDA DI ANTONIO
 Il santuario della Grazia prende spunto dalla leggenda di un certo Antonio Ciucculi, giocatore incallito, il quale, intorno al 1580, una sera, dopo aver perso tutto al gioco, rifugiatosi presso una cappella, colpì l’Icona della Vergine perché non ne reggeva lo sguardo che -gli sembrava- scuotesse la sua coscienza. L'occhio destro apparve immediatamente segnato da un grosso ematoma che spaventò il malcapitato e richiamò le folle dei cittadini di Galatone avvedutisi dell'evento miracoloso. Da lì a qualche giorno, passando nuovamente davanti alla cappella, il Ciucculi si imbattè nel corpo senza vita di un uomo che era stato assassinato e i gendarmi lo accusarono dell'omicidio.

 LA RIVELAZIONE
 Condannato a morte, sul punto di essere giustiziato, dichiarò a gran voce che meritava di morire, ma non per un delitto che non aveva commesso, ma per un uno più grande, confessando di essere lui l'autore del gesto sacrilego nei confronti della Vergine. Così, il malcapitato, accusato ingiustamente di un omicidio che non aveva commesso, fu comunque sia messo a morte perché reo confesso del gesto sacrilego.

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