fede

Francescani tra tagliatelle e confessioni, ecco la tradizionale festa del convento di Villa Verrucchio

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Una festa per lo spirito, e per la carne. È la tradizione del convento francescano di Villa Verucchio, dove da secoli ci si dà appuntamento per 'lucrare' il perdono di Assisi (visita alla chiesa, messa, confessione e preghiere secondo le intenzioni del Papa).

Neppure il maltempo ha fermato le migliaia di persone che hanno preso d'assalto il convento dei frati minori, dove svetta il cipresso più alto d'Italia. Una decina di confessori fin dal primo mattino ha atteso i penitenti. Si calcola che vengano distribuite nell'arco della giornata oltre 5mila comunioni. Nel chiostro è stata allestita la mostra su San Francesco nei fumetti curata da Cartoon Club, mentre sulla piazza le cucine all'aperto sono state messe a dura prova dai tanti fedeli accorsi. Troneggia la speciale trippa del 2 agosto, di cui ne sono stati prodotti due quintali. La tradizione vuole infatti che il primo cliente si presenti appena terminata la prima messa.

Per anni il vincitore è stato Mario Bottega che arrivava da Verucchio con la sua Ape e poi accompagnato dalla figlia in auto. All'ombra del cipresso sono stati consumati migliaia di ingredienti. Il Terz'Ordine Francesco e le decine di volontari che organizzano la festa si è preparato all'evento con quasi 600 uova di tagliatelle, 50 chili di farina per strozzapreti, faraone, polli, piadina, erbe di campagna raccolte dalle ardore. Sedici faraone e 20 polli già a mezzogiorno erano volati letteralmente via, imitati da 16 teglie di verdure gratinate. Anche la pesca di beneficenza, con le sue migliaia di regali, si è rivelata un successo.  Il Resto del Carlino

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