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FESTA DEL CORPUS DOMINI – PROCESSIONE A TERNI IL 15 GIUGNO

Redazione online
Pubblicato il 13-06-2017

Giovedì 15 giugno a Terni sarà celebrata la festività del Corpus Domini con inizio alle 20.30 nella chiesa di San Francesco, dove si terrà la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo mons. Giuseppe Piemontese e concelebrata con i sacerdoti della diocesi.

A seguire, alle 21.15 circa, partirà la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie della città, alla quale prenderanno parte i sacerdoti, le confraternite della diocesi, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i ragazzi che hanno ricevuto i Sacramenti in questo anno, i rappresentanti delle associazioni e movimenti e delle parrocchie. La processione si snoderà dalla chiesa di San Francesco lungo via Barberini, corso Tacito, piazza della Repubblica con la sosta davanti all’edicola della Madonna del Popolo e la meditazione del vescovo Piemontese, per proseguire verso piazza Europa, via Roma, via dell’Arringo e concludersi nella Cattedrale di Terni con l’adorazione eucaristica.

La festività del Corpus Domini rappresenta un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi per sentirsi complementari nella diversità di ciascuno. La comunità diocesana riunita intorno al corpo del Cristo portato in processione per le vie della città, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, vicino o lontano, è il segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.

“Nella processione del Corpus Domini il pane consacrato durante la messa ed offerto ai fedeli perché ne mangino per sostenersi nel cammino, un pane che per la fede è un sacramento del corpo di Gesù, viene portato attraverso le vie della città – ricorda Luca Diotellevi presidente dell’Azione Cattolica diocesana -. In genere, i riti sacri si giovano del segreto, porte chiuse, lingue strane, gesti incomprensibili. Qui tutto avviene all’aperto, le realtà sono semplici e pubbliche: un città, gente che cammina, un pane offerto gratis a chiunque. Questo pane pretende di essere corpo di Dio. Corpo di carne e di sangue, come il nostro.

Corpo ucciso, sepolto e risorto, sì, certo, ma non perché sopraffatto da qualcuno, ma semplicemente perché donato con libertà e per amore. Questo corpo è alimento di libertà e di amore, alimento per la libertà e per l’amore. Questo pane è corpo di un Dio fatto uomo per vincere le catene che costringono e imprigionano da dentro e da fuori la nostra libertà ed il nostro amore, la libertà che ci sentiamo dentro e vorremmo più grande, l’amore che vorremmo donare e desideriamo ricevere”.

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