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Nagasaki: un minuto silenzio per tragedia atomica

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Nagasaki si è raccolta in un minuto di silenzio in ricordo delle vittime e della tragedia della bomba atomica, sganciata 70 anni fa dagli Usa, alle 11.02 del 9 agosto del 1945, tre giorni dopo quella su Hiroshima. Il sindaco Tomihisa Taue, nella Dichiarazione sulla Pace, ha parlato "di un mondo che deve vivere senza armi atomiche".

Nella cerimonia al Parco della Pace, Taue ha chiesto un "attento" esame sulla legislazione in materia di sicurezza in discussione alla Dieta, che il premier Shinzo Abe sta spingendo per permettere l'esercizio dell'"autodifesa collettiva", visto dai critici come un allontanamento dalla postura pacifista del Giappone sancita dall'art.9 della Costituzione del 1946, che ripudia guerra e uso della forza come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Taue, a differenza della dichiarazione di giovedì del sindaco di Hiroshima Kazumi Matsui, sempre sui 70 anni del bombardamento atomico, ha parlato di "disagio diffuso" nel menzionare in termini espliciti i piani del governo. Sposando il monito dei sopravvissuti alla bomba ('hibakusha') sull'eliminazione degli ordigni nucleari e sul Giappone mai più in guerra, il sindaco ha ricordato che il pacifismo scritto nella Costituzione nasce dalle "esperienze dolorose e difficili" di essere l'unico Paese colpito dai bombardamenti atomici nella Seconda guerra mondiale e dalla riflessione sulla guerra.

"Per il bene di Nagasaki e di tutto il Giappone, non dobbiamo mai cambiare il principio di rinuncia alla guerra", ha ammonito Taue che, di fronte alle diverse decine di migliaia di presenti, ha rimarcato poi l'importanza di trasmettere i ricordi della tragedia di 70 anni fa (dai bombardamenti atomici alle sofferenze inflitte da Tokyo a molti Paesi e persone in Asia), fino a esprimere sostegno a quanti nella prefettura di Fukushima lottano per recuperare gli effetti e i danni causati nel 2011 dal disastro alla centrale nucleare di Fukushima Dai-Ichi. L'aeronautica militare americana, appena tre giorni dopo lo sganciamento di 'Little Boy' su Hiroshima, lanciò 'Fat Man' su Nagasaki: su una popolazione pari a circa 240.000, quasi 80.000 persone morirono subito nell'esplosione e per le sue conseguenze entro la fine dell'anno.

E duro attacco di Sumiteru Taniguchi, a capo dell'associazione di Nagasaki dei sopravvissuti alla bomba atomica, ai piani di "autodifesa collettiva" del premier Shinzo Abe: le norme sulla sicurezza volute del governo "porteranno alla guerra" e rovesciano "abolizione del nucleare e desideri di ogni sopravvissuto" per la pace. "Non lo possiamo accettare". (Ansa)

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