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Custode Sacro Convento di Assisi padre Mauro Gambetti: Ambiente, giù le mani dal Creato

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

RIPROPONIAMO INTERVENTO DEL CUSTODE DEL SACRO CONVENTO DI ASSISI, PADRE MAURO GAMBETTI IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA SALVAGUARDIA DEL CREATO

Sono lieto di porgere il saluto a nome della fraternità del Sacro Convento di Assisi a tutti voi convenuti in occasione dell'VIII edizione della Giornata per la salvaguardia del creato. In particolare saluto Mons. Domenico Sorrentino, la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il Sindaco di Assisi ing. Claudio Ricci e la Presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze prof.ssa Emilia Chiancone e ringrazio vivamente per la loro presenza e i loro interventi i rappresentanti del mondo della scienza, dell'impresa, della politica e della Chiesa universale nella persona del Card. Peter Turkson, che hanno accolto l’invito a condividere le rispettive competenze, per cercare insieme le vie di sviluppo del rapporto tra ambiente ed energia, in un’ottica di sostenibilità per la vita dell’uomo sul pianeta. Grazie.


Abbiamo bisogno di riflettere e dialogare, non solo per offrire ai nostri figli un futuro in un ambiente dignitoso, ma anche per non noi stessi, per non agire da stolti. Il meeting mette a tema un rapporto, ambiente e piano energetico, che da un lato richiama la natura stessa del cosmo - energia in trasformazione, configurata su differenti stadi di organizzazione - e dall’altro il ruolo e il compito dell’uomo, impegnato nell’esercizio della razionalità, per pianificare in modo intelligente... Mi permetto perciò di far riferimento all’esperienza e all'intelligenza di Francesco d’Assisi, uomo simplex et idiota (semplice ed illetterato), come amava definire sé e i suoi frati, tra i quali ho il dono di poter essere annoverato io stesso.


Nella Compilazione di Assisi (FF1623) si legge: "Così pure, quando si lavava le mani, sceglieva un posto dove poi l'acqua non venisse pestata con i piedi. E se gli toccava camminare sulle pietre, si moveva con delicatezza e riguardo, per amore di Colui che è chiamato «Pietra». [] Al frate che andava a tagliare la legna per il fuoco raccomandava di non troncare interamente l'albero, ma di lasciarne una parte.[]" Francesco è un medievale. Come tale è immerso nella natura e nella religiosità dell’epoca. L’uomo medievale si sente solidale con il creato, dal quale dipende per la sopravvivenza e dal quale deve guardarsi per non soccombere; al tempo stesso, in un certo senso egli ha una concezione mistica della realtà, come di chi intuisce il mistero che la avvolge.


La genialità di Francesco sta nell’interrogare la realtà. Da dove vieni? Cosa sei? Francesco ha uno sguardo penetrante, contemplativo. Da un lato coglie nel creato una scala per risalire al Creatore, dall’altro riconosce nel creato qualcosa, “qualcuno” che gli sta di fronte, da rispettare, custodire, ordinare. ...Chi sei tu acqua? Chi sei tu pietra? - sembrano domandare Francesco. O, in termini moderni, forse chiederebbe: Da dove viene l’energia che continuamente si trasforma? Che cosa sei tu energia? Declino brevemente il suo insegnamento. Vi è un principio di realtà, che è assoluto: le cose che mi circondano, gli esseri inanimati e quelli viventi... non li ho fatti io, non sono miei, non posso disporne come voglio. Giù le mani dal creato! Non ti appartiene. Direbbe Francesco: la Terra è come una sorella. Rispettala, amala. Poi, vi è un principio di sapienza che, stando alle etimologie di Isidoro di Siviglia («sapientia, sapor boni»), consiste nella capacità, nel dono di gustare il bene. Francesco gusta il bene che la Terra mette a disposizione, come una madre fa con i suoi figli. Nel Cantico delle creature si legge: Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta e governa, e produce diversi frutti con coloriti flori et herba. La Terra è sora, perché essa, come noi, è creata da Dio (cf. Gn 1,1), è matre perché coopera con il Creatore (cf. Gn 1,11-24; 2,7) nel generare gli esseri viventi e nell’alimentare gli uomini con i suoi frutti e gli animali con l’erba verde. Nessun uomo sano di mente sfrutta la sorella o distrugge la madre: porta loro rispetto, ne riconosce la bellezza, ne riceve i benefici con gratitudine, talora le serve, le aiuta...


Ci aiuti Francesco in questa riflessione a declinare correttamente il nostro rapporto con l'ambiente, in una fruttuosa sinergia tra scienza, impresa e politica.

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