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Discorso di Giovanni Paolo II al sacrario militare di Redipuglia

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Carissimi fratelli e sorelle!

Di fronte a questo maestoso Sacrario, il più grande d’Italia, sento in me una profonda commozione, ricordando il sacrificio di migliaia di giovani, e le sofferenze causate dalla guerra.

Da questo luogo, ricco di memorie e di religiosi sentimenti, rivolgo a ciascuno di voi il mio cordiale pensiero. Saluto il Ministro della Difesa, l’On. Virginio Rognoni, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Goffredo Canino e gli altri Capi di Stato Maggiore, Generali, Ufficiali, Sottufficiali, Soldati di tutte le armi e specialità. Saluto il Sindaco di Fogliano. Saluto, inoltre, l’Ordinario Militare Mons. Giovanni Marra, i cappellani militari presenti e in particolare voi militari, che prestate il vostro servizio in divisa nella Regione Friuli-Venezia Giulia e in tutto il Paese. Ripeto quest’oggi a voi quanto già altre volte ho avuto occasione di dire: Siate sempre autentici “ministri della sicurezza e della libertà” del vostro popolo. Adempite con rettitudine e spirito cristiano il vostro dovere; cooperate attivamente a rendere stabile la pace nel mondo, proseguendo con generosità le missioni umanitarie di solidarietà internazionale a voi affidate.

Inginocchiandoci dinanzi a questo altare, che commemora il sacrificio generoso di tante vite umane, desidero rendere omaggio alla Patria italiana, per la quale questi giovani sono caduti in battaglia. Mi inginocchio a pregare idealmente anche per tutti i luoghi del mondo che raccolgono i caduti di tutte le guerre, e in particolare per quelli che riposano nel vicino cimitero austro-ungarico. Nello stesso tempo, vorrei raccogliere da loro un pressante invito alla pace: pace per la vostra terra, pace per la diletta Nazione italiana, pace per l’Europa e il mondo intero.

Iddio protegga e benedica tutti voi qui presenti, l’Italia e tutta l’umanità. Vi accompagni anche la mia benedizione che volentieri imparto a ciascuno di voi, alle vostre famiglie, ai cappellani militari che curano la vostra assistenza religiosa e assicurano fra voi la presenza della Chiesa, e alle persone che hanno voluto prendere parte a questa breve e suggestiva cerimonia.

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