Usa, smontare le case a mano per finanziare il no-profit
Si chiama Rebuilding Center. È grande come due campi da calcio, ci lavorano una trentina di persone e ogni anno ha un attivo di diversi milioni di dollari. Dentro ci si trova di tutto: dagli infissi agli interruttori, dalle porte ai pavimenti. Materiale che viene recuperato smontando le tipiche villette in legno dell’Oregon, dal tetto alle fondamenta, tutto a mano.
Quello che prima finiva in discarica oggi è diventato rifornimento per una miniera d’oro - anche se i prezzi per gli acquirenti sono comunque molto bassi: una porta che nuova costa oltre 200 dollari, al Rebuilding Center si trova anche a 5. L’idea è nata una quindicina di anni fa, quando Shane Endicott si è messo in testa di aprire una Ong, “Our United Villages”, che “aiutasse le persone a creare connessioni tra loro e fosse in grado di rafforzare i legami nella comunità”.
Da allora i ragazzi del Rebuilding Center hanno smontato a mano 2000 case. Ogni giorno servono 2/300 clienti e movimentano 8 tonnellate di materiali. E tutto quello che guadagnano va a finanziare “Our United Villages”, che così è in grado di offrire attività e servizi agli abitanti più disagiati di Portland. Corriere della sera
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