Terremoto in Nepal, oltre 2000 morti. Italiani vivi per miracolo. Video della scossa
Il bilancio delle vittime del terremoto di ieri in Nepal ha superato i 2000 morti. Lo riferisce in diretta tv l'inviato del Times of India a Kathamandu. Ed è stata una notte di paura a Kathmandu per i sopravvissuti. "Ci sono state diverse scosse di assestamento, una notte orribile. Molte persone hanno dormito nelle loro auto o per strada", racconta all'ANSA Chris Decker, funzionario dell'Undp in Nepal, che ha passato la notte in macchina con la famiglia, compresi i due figli piccoli.
IL VIDEO DEL TERREMOTO IN DIRETTA
NEPAL EARTHQUAKE: An earthquake in Nepal on Saturday shook Kathmandu and much of the rest of the country. Hundreds are...
Posted by FB Newswire on Sabato 25 aprile 2015
"Siamo vivi per miracolo - Lo ha detto all'ANSA una coppia di italiani, Roberto Spiritelli e Marusca Cordini, che ieri sono scampati alla scossa. Abbiamo visto i templi e il palazzo reale di Durbar Square afflosciarsi davanti ai nostri occhi come tasselli di un domino". I coniugi, che abitano sul Lago di Garda, sono in attesa di trovare un volo per ritornare in Italia. "Eravamo appena arrivati per una vacanza che avevamo da tempo programmato - dicono - adesso non abbiamo più voglia di continuare". Al momento della prima violenta scossa di terremoto i due erano in compagnia di una guida turistica nepalese ed erano appena usciti dal palazzo della Kumari, la dea bambina, nella storica piazza Durbar. Roberto, che è distributore in Italia per aziende di biscotti, stava scattando una foto al tempio di Shiva quando "ha sentito il pavimento muoversi". Dopo pochi istanti il tempio era un mucchio di macerie.
COSA E' SUCCESSO - Due tremende e fortissime scosse di terremoto, a distanza di 35 minuti l'una dall'altra hanno colpito alle 11,56 ora locale (erano le 8.11 in Italia) il Nepal, causando oltre 1.800 morti, oltre 4.700 feriti e tanti dispersi, la distruzione di siti archeologici e storici e una valanga sull'Everest che ha travolto il campo base uccidendo almeno 18 persone.
Almeno 250 persone sono state uccise nel crollo della storica torre Dharahara a Kathmandu. La costruzione di nove piani, alta 63 metri, era affollata di turisti al momento della potente scossa.
"E' un disastro enorme. Ho aiutato nella ricerca e nel soccorso delle vittime in una vasta area disastrata. Ci sono molti morti, molti altri gravemente feriti. Altri moriranno se un elicottero non arriverà il prima possibile". E' il drammatico appello su Twitter di un alpinista romeno, Alex Gavan, che si trova al campo base dell'Everest.
Fra le vittime del terremoto in Nepal anche il manager di Google Dan Fredinburg, responsabile della privacy di Google X e co-fondatore di Google Adventure, una squadra interna a Google che ha trasformato in 'estremo' Street View, portandola in posti esotici come il Monte Everest.
Una doppia scossa, la prima di magnitudo 7.9 - ma che i sismologhi cinesi stimano sia arrivata a toccare gli 8.1 - e la seconda di almeno 6,6, che rischia di far registrare una vera e propria strage in un'area altamente popolata da circa 2,5 milioni di persone dove le costruzioni sono precarie. E che si è fatta sentire anche nei Paesi vicini, provocando almeno 5 vittime in India e altre due in Bangladesh. Il sisma - il peggiore nella zona dell'Himalaya degli ultimi 80 anni - ha avuto il suo epicentro a Lamjung, nel Nepal occidentale, località che secondo i media è stata rasa al suolo. Molti al momento i dispersi e le segnalazioni di persone intrappolate sotto le macerie. Anche sotto la torre Dharahara, uno storico monumento di 62 metri e nove piani patrimonio Unesco e una delle mete preferite dei turisti nella capitale nepalese, crollata al suolo. (Ansa)
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA