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Siria, il rapporto Onu: “I gas utilizzati su ampia scala con razzi terra-terra”

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

NEW YORK Il rapporto degli ispettori Onu, che per settimane hanno indagato sul campo alla ricerca di prove sull’uso di armi chimiche in Siria, piomba sul tavolo del Consiglio di sicurezza che al Palazzo di Vetro di New York ne analizza i suoi contenuti sconvolgenti.

Il documento Il documento siglato da Ake Sellstrom (capo missione), Scott Cairns (capo del Opcw) e Maurizio Barbeschi (rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità) è articolato in tre sezioni, oltre che nella introduzione e nella lettera di presentazione del segretario Ban. La prima riguarda i termini di mandato e attuazione delle ispezioni, la seconda le considerazioni metodologiche e la terza i risultati della missione oltre alle relative appendici. Ed è proprio quest’ultima parte che appare la più interessante, e da dove emergono aspetti più concreti. Si dice infatti che l’attacco chimico del 21 agosto in Siria sarebbe stato sferrato tra le 2 e le 5 del mattino, cosa che ne ha massimizzato le conseguenze. Le basse temperature e la presenza di vento che dall’alto spirava verso il basso hanno permesso infatti al gas letale di penetrare nei rifugi dove tentavano di trovare riparo i civili. In totale sono stati raccolti 30 campioni ambientali durante le indagini, mentre sono stati esaminati 80 sopravvissuti, di questi 36 sono stati sottoposti agli esami medici previsti dal mandato della Missione. Questi i sintomi riscontrati: perdita di coscienza (78%), problemi di respirazione (61%), vista disturbata (42%), irritazioni e infiammazioni agli occhi (22%), salivazione eccessiva (22%), vomito (22%) e convulsioni (19%). Da quanto emergerebbe dal rapporto, inoltre, l’85% dei campioni analizzati dagli esperti Onu sono risultati positivi al test per il gas sarin.

La condanna di Ban Ki Moon «Con profondo rammarico e choc il Segretario generale ha preso atto che le armi chimiche sono state utilizzate su larga scala, causando numerose vittime, in particolare tra la popolazione civile, compresi molti bambini. Il segretario generale condanna nei modi più forti possibili l’uso di armi chimiche e ritiene che questo sia un crimine di guerra e una gravi violazione al protocollo del 1925». È quanto ha detto il segretario Onu Ban Ki Moon durante la riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza.

La riunione Ban ha riferito ai 15 membri sul rapporto redatto dagli ispettori in merito all’uso di armi chimiche in Siria. «Sulla base delle prove ottenute durante le nostre indagini condotte sugli scontri di Goutha, la conclusione è che il 21 Agosto 2013 armi chimiche sono state utilizzate nel conflitto in corso tra le parti nella Repubblica araba di Siria, anche contro civili, compresi bambini, su una relativamente vasta scala», si legge nelle conclusioni alle quali sono arrivati gli esperti guidati da Ake Sellstrom. Il segretario generale tuttavia frena su ogni attribuzione di responsabilità: «La squadra di Ake Sellstrom ha determinato il fatto che sono state utilizzate armi chimiche». «Il loro mandato - ribadisce Ban in conferenza stampa - era determinare se tali armi fossero state usate, non da chi». «Tuttavia - prosegue - i responsabili dell’uso delle armi chimiche in Siria non devono sfuggire alla punizione per ciò che hanno fatto».

I 5 punti «In particolare - prosegue il rapporto nella sua parte conclusiva - i reperti ambientali, medici e chimici raccolti, mostrano chiare e convincenti prove che razzi terra-terra contenenti agente nervino Sarin, sono state utilizzate a Ein Tarm, Moadamiyah e Zamalka, nell’area di Ghouta alla periferia di Damasco». Questi gli elementi salienti che portano a cinque conclusioni da parte degli esperti inviati dalle Nazioni Unite. «Questi fatti supportano le conclusioni in base a cui: 1) Missili terra-terra sono stati esplosi nella zona, ed erano stati armati con gas Sarin, la cui traiettoria sembra indicare provenissero da Nord-Ovest
2)Vicino all’impatto dei missili, dove si trovavano gran parte dei pazienti affetti dal gas, l’ambiente è risultato contaminato dal Sarin
3)Oltre cinquanta interviste sono state condotte a persone affette o a personale medico che confermano quanto concluso dai risultati medici e scientifici.
4)A un certo numero di pazienti e sopravvissuti è stato diagnosticata una intossicazione da organofosfati
5) Campioni di sangue e urine dai pazienti sono stati trovati positivi al Sarin o con tracce di Sarin presenti».
«Questi esiti - concludono gli ispettori - ci lasciano con forti preoccupazioni».

econdo gli ispettori alcuni campioni sarebbero stati rimossi dal luogo dell’attacco e pertanto sarebbe stato impossibile entrarne in possesso a causa dei tempi stretti con cui si sono condotte le investigazioni. Le reazioni al Cds Unanime la reazione dei tre mebri permanenti occidentali del consiglio di sicurezza. Secondo Samantha Power, ambasciatrice Usa al Palazzo di Vetro, i dettagli tecnici dimostrano che solo il regime di Assad può essere responsabile. Lo stsso afferma l’ambasciatore Mark Lyall Grant, rappresentante permanente della Gran Bretagna al Palazzo di Vetro, secondo cui la qualità del sarin impiegato era superiore a quello usato nell’attacco alla metropolitana di Tokyo e all’Iraq: «Non era roba da dilettanti». Per Alexis Lamek, incaricato d’affari di Parigi al Palazzo di Vetro, «la natura del sarin utilizzato, il tipo delle munizioni e la traiettoria mostrano che il responsabile dell’attacco e’ il regime. E questa non e’ una sorpresa per noi». nulla di fatto invece per la Russia secondo cui non c’è la «smoking gun» la pistola fumante che incastrerebbe Assad. Secondo l’ambasciatore russo all’Onu, Vitaly Cherkin, il lavoro degli ispettori deve essere approfondito e allargato ai ribelli in base alle accuse formulate nei loro confronti dal governo siriano. La Stampa

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