Istanbul: un commando armato estremista sequestra magistrato, indagava su Gezi Park
Non c’è pace oggi per la Turchia. Il Paese si stava lentamente riprendendo dal maxi black-out che l’ha colpita questa mattina, quando da Istanbul è arrivata la notizia più terribile di tutte. Un gruppo di terroristi, che secondo alcuni quotidiani potrebbero appartenere all’organizzazione comunista del DHKP-C ha preso in ostaggio nel suo studio in tribunale Mehmet Selim Kiraz. I terroristi sono entrati indisturbati in tribunale, eludendo tutti i controlli di sicurezza forse proprio grazie al black-out, e sono saliti al sesto piano del palazzo di giustizia di Caglaylan, dove si trovava l’ufficio di Kiraz.
ASSEDIO AI SEQUESTRATORI
Non è un magistrato come tutti gli altri. Kiraz infatti è il titolare dell’inchiesta su Berkin Elvan, l’adolescente ucciso dalla polizia turca durante le proteste di Gezi Parki, mentre andava a prendere il pane. La sua morte, avvenuta ad appena 15 anni e dopo 269 giorni di coma, aveva colpito profondamente il Paese, che era tornato in piazza in massa per protestare contro il governo islamico-moderato allora guidato ancora da Recep Tayyip Erdogan. La zona attorno al tribunale di Caglaylan, considerato uno dei più grandi d’Europa, è completamente paralizzata. L’edificio è stato svuotato. Le forze all’interno del palazzo di Giustizia sono coordinate dall’unita antiterrorismo. Per il momento, stando a quello che scrive Cnnturk, il magistrato sarebbe ancora vivo e non ci sarebbe ancora stato un contatto con i terroristi. I morti negli scontri a fuoco sono almeno 3.
LE POLEMICHE
E oltre a quella della paura è giunta anche l’ora della polemica. Sembra infatti che almeno uno dei membri del commando fosse già noto alle autorità turche per le sue attività terroristiche. A questo va aggiunto che i terroristi hanno agito praticamente indisturbati in un momento in cui il Paese era particolarmente vulnerabile. Dal premier Davutoglu, impegnato a scoprire quali siano le cause del black-out, non si esclude anche l’attacco terroristico, non sono ancora giunte dichiarazioni sul sequestro di Kiraz.
LA SITUAZIONE DEL PAESE
La Turchia è da mesi al centro di una forte destabilizzazione, composta da diversi fattori, che vedono la deriva autoritaria del Presidente Recep Tayyip Erdogan da una parte e dall’altra la pressione derivante dalla crisi siriana, dalla lotta indipendentista di matrice curda e anche dal DHKP-C. A questo va aggiunta la presenza di Isis non solo al confine, ma anche infiltrata nelle maggiori città della Mezzaluna.
LA LEGGE CONTESTATA
Proprio la scorsa settimana, il parlamento di Ankara ha approvato una legge, vista con sospetto dall’opposizione e dall’Unione Europea, che conferisce ampi poteri alla polizia e alle autorità locali senza passare dalla magistratura. Un modo per contrastate una situazione rovente secondo l’Akp, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo che guida il Paese dal 2002. Una scusa per diminuire la libertà in un Paese dove già giornalisti e media sono sotto costante attacco da parte delle forze governative. Marta Ottaviani - lastampa.it
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