Gaza, strage all'ospedale. Colpito da razzo israeliano.
Più di 500 i palestinesi morti dall'inizio dell'offensiva, 18 i militari israeliani, 81mila gli sfollati
Non si placa la tensione a Gaza: un piccolo ospedale situato nella zona centrale della città è stato colpito da un razzo israeliano e sul posto ci sono almeno 4 morti e 16 feriti. Il portavoce dei servizi d'urgenza palestinesi, Ashraf al Qudra, ha precisato che è stato colpito il terzo piano dell'ospedale dei Martiri di al Aqsa a Deir al Balah. Dodici i colpi d'artiglieria caduti sulla clinica, che hanno colpito l'edificio amministrativo, la terapia intensiva e il dipartimento di chirurgia. I video della stazione televisiva al-Aqsa di Hamas hanno mostrato i feriti trasportati su barelle.
Ieri il fumo dei bombardamenti ha oscurato il sole nella giornata di guerra più sanguinosa dall'inizio dell'offensiva israeliana. Raso al suolo Sajaya, un intero quartiere di Gaza City. Oltre centoventi morti in un giorno, 17 bambini. Dopo 14 giorni l'operazione "Protective Edge" (Margine protettivo) ha fatto finora 514 morti e 3.150 feriti, ha riferito il ministro della Sanità di Gaza. Ieri uccisi anche 13 soldati israeliani (18 le vittime di Israele in totale). Tra questi due soldati israelo-americani: il californiano Max Steinberg e il texano Nissim Sean Carmeli. Hamas ha annunciato la cattura di un soldato israeliano, ma l'ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite ha smentito la notizia, l'esercito ha detto che sta controllando.
Nuove esplosioni. Risuonano le sirene d'allarme a Tel Aviv e si sono udite quattro forti esplosioni, probabilmente dovute all'intercettamento dei razzi sparati da Gaza da parte del sistema di difesa aerea israeliano Iron Dome. Il lancio è stato rivendicato da Hamas che ha detto di aver lanciato quattro razzi M75, quelli a lunga gittata.
Foto dei lanci. Il portavoce militare israeliano ha pubblicato oggi fotografie aeree che documenterebbero il lancio di razzi palestinesi dalle immediate vicinanze della Moschea Abu Yan (8 luglio, dell'ospedale Wafa (14 luglio), di un campo da giochi per bambini (14 luglio) e anche del cimitero al-Tuffah (13 luglio).
Riunione emergenza Consiglio Onu Diritti Umani. Data la gravità della situazione, il Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite terrà una riunione d'emergenza mercoledì sull'offensiva israeliana a Gaza. La riunione è stata convocata su sollecitazione di Egitto, Palestina e Paesi islamici. La richiesta egiziana, fatta a nome del gruppo di Paesi arabi, è stata sostenuto dal numero minimo richiesto di componenti del forum (16 su 47), tra i quali Cina, Russia e Arabia Saudita.
A Rafah, sterminata famiglia con 7 bimbi. Almeno nove palestinesi, tra i quali sette bambini, sarebbero rimasti uccisi stamattina in un raid aereo israeliano a Rafah, nel sud della striscia di Gaza. Le vittime appartenevano tutte alla stessa famiglia, che risiedeva nella casa colpita dall'attacco.
Squadra palestinese infiltrata via tunnel. Dieci guerriglieri palestinesi sono stati uccisi dalle bombe all'uscita da un tunnel attraverso il quale stavano cercando di entrare in Israele del sud. Un'operazione indicativa del tipo di pericolo che Israele dichiara di voler debellare con l'operazione avviata in questi giorni.
Riunione d'urgenza al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Su richiesta della Giordania si sono riuniti a New York i 15 rappresentanti dei paesi membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che dopo due ore di discussione ha espresso la sua "grave preoccupazione davanti al numero crescente delle vittime" del conflitto a Gaza, reiterando il suo appello per una "fine immediata delle ostilità". I 15 chiedono un "ritorno all'accordo di cessate il fuoco del novembre 2012" tra Israele e Hamas.
Obama invia Kerry. Il segretario di Stato americano John Kerry arriva in Medio Oriente nella speranza di ottenere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Il Cairo prima tappa del capo della diplomazia di Washington, martedì è atteso in Israele. Alla vigilia della missione, Kerry ha attaccato duramente Hamas per aver rotto la tregua. Hamas rifiuta "ostinatamente" un cessate il fuoco con Israele. "E' stato loro proposto un cessate il fuoco e l'hanno respinto", ha dichiarato Kerry intervenendo alla televisione americana. In un fuorionda si è però lasciato andare a un commento sulla "dannata operazione chirurgica" israeliana. Obama, al telefono con Netanyahu (la seconda chiamata in due giorni), ha espresso "preoccupazione" per il crescente numero di vittime. Il presidente Usa ha riferito al premier israeliano che gli Stati Uniti auspicano "un immediato cessate il fuoco" tra Israele e Hamas, basato sull'accordo che pose fine alle ostilità nel novembre 2012.
Netanyahu: "Completeremo la missione". Il premier israeliano Benjamin Netanyahu accusa Hamas di usare gli scudi umani: "Hamas usa i civili per proteggere i suoi missili, come scudi umani. Israele usa i missili per proteggere i civili". Quelli di Hamas "sono i peggiori terroristi, vogliono la distruzione di Israele e di ogni ebreo". Ieri sera ha allontanato ogni ipotesi di tregua: "Completeremo la missione. Riporteremo la pace nel sud e nel centro di Israele", ha detto aggiungendo che "Israele non ha scelto di entrare in questa campagna ma ci è stata imposta".
La strage a Gaza est. Ieri a Gaza City, un intero quartiere, Sajaya, è stato spazzato via dalle bombe: 97 i palestinesi uccisi. Secondo il ministero della Salute di Gaza tra le vittime ci sono 17 bambini e 14 donne. Centinaia i feriti. Centinaia anche i residenti nel panico che sono fuggiti dal quartiere. Dopo l'alba decine di feriti provenienti da Sajaya sono stati trasportati nell'ospedale Shifa di Gaza. Genitori portavano bambini colpiti da frammenti, e le sale di pronto soccorso si sono rapidamente riempite, costringendo i medici a curare alcuni pazienti su materassi nei corridoi. "Si è aperta la porta dell'inferno, e i frammenti di proiettili sono arrivati attraverso le finestre", ha raccontato al telefono Jawad Hassanain, residente di Sajaya. "La casa ha tremato, così ho preso mia madre, i miei figli e mio fratello, e abbiamo cercato rifugio in un palazzo vicino". Fra le vittime, anche un addetto all'ambulanza e un giovane giornalista, Khalid Hamad. Nei giorni scorsi, l'esercito israeliano aveva invitato la popolazione di quei quartieri ad abbandonare l'area. Secondo l'Onu, gli sfollati sono oramai 81mila.
La "tregua" saltata. Ieri Hamas aveva richiesto ad Israele un cessate il fuoco di due ore per ragioni umanitarie, e lo Stato ebraico ha accettato, ma dopo appena un'ora le Brigate Ezzedin al-Qassam hanno ricominciato a sparare e la tregua è saltata, a conferma della frattura interna tra il braccio armato e quello politico di Hamas, il cui potere è sempre più insediato da gruppi salafiti e jihadisti. (Repubblica)
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