cultura

Venezia, Ctv alla Mostra del Cinema con «L'esercito più piccolo del mondo»

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

«L'esercito più piccolo del mondo», cioè la «Guardia Svizzera Pontificia», fiore all'occhiello di uno Stato il cui rilievo va ben oltre le sue ridotte dimensioni nel cuore di Roma, «sbarca» al Lido di Venezia. Ovviamente non per un'improbabile conquista militare ma per tentare quella del pubblico e della critica alla Mostra del Cinema (2 – 12 settembre), obiettivi fissati grazie al Centro Televisivo Vaticano che ha prodotto il film di Gianfranco Pannone dedicato ai ragazzi che proteggono il Papa all'interno e (da qualche mese) anche all'esterno delle mura leonine. È la prima volta che l'organismo diretto da monsignor Dario Edoardo Viganò presenta un proprio prodotto nella rassegna, e la novità costituisce un segnale importante perché proprio a Viganò papa Francesco ha assegnato nei giorni scorsi la responsabilità della Segreteria per la Comunicazione, il nuovo dicastero che dovrà guidare tutte le attività editoriali della Santa Sede e indirizzare quelle delle conferenze episcopali di tutto il mondo e delle singole diocesi.

Il film di Pannone sarà presentato fuori concorso alla prossima Mostra del Cinema e oggi Radio Vaticana ne ha anticipato i contenuti a partire dalla suggestiva cerimonia del giuramento solenne che le nuove reclute pronunciano nelle loro divise antiche e sgargianti, il 6 maggio di ogni anno, nella cornice del cortile di San Damaso in Vaticano. La data ricorda un episodio tragico di storia, simbolo oggi di fedeltà: in quel giorno del 1527, furono 147 le guardie svizzere che perirono mentre Roma veniva saccheggiata. Sono passati secoli da allora, tutto pare immobile, tutto è, invece, cambiato, nel mondo e nelle aspettative di questi giovani che dalla Svizzera, appunto, si mettono in viaggio verso la Santa Sede per offrire il loro prezioso servizio al Papa che in diverse occasioni recenti ha manifestato di stimare e apprezzare il Corpo, fino a decidere all'inizio di quest'anno che lo accompagni in tutte le uscite dal Vaticano. «Valeva la pena - sottolinea il critico cinematografico don Luca Pellegrini - raccontare tutto questo per immagini e il Centro televisivo vaticano ha affidato alle mani discrete e competenti di Gianfranco Pannone il compito e la responsabilità di girare il primo film dedicato a quello che, come richiama lo stesso titolo, è “L'esercito più piccolo del mondo”».

«Ero già in contatto con il Ctv, con Viganò, su un progetto che avrei dovuto fare sulla Chiesa cattolica, come si rapporta in qualche modo alla contemporaneità. Improvvisamente però - racconta Pannone ai microfoni dell'Emittente di papa Francesco - sono stato chiamato per questo altro progetto che all'inizio poteva sembrare un po' più classico, un documentario sulla Guardia svizzera. È diventato, invece, sempre più uno sguardo da dentro, una sorta di dietro le quinte in un'istituzione appunto più che centenaria che i più non conoscono o che, se conoscono, è sempre attraverso un'idea un po' stereotipata, che si confonde un po' nei colori sgargianti della divisa della Guardia Svizzera».

Nell'intervista, Pannone rivela di aver trovato «una grande apertura dentro la Guardia svizzera. Io stesso sono rimasto sorpreso, forse anch'io soffrivo di un pregiudizio. Credo che però questa impressione diversa e positiva sia fortemente influenzata dalla presenza del Santo Padre, papa Francesco, che è una figura che in qualche modo compare sempre sullo sfondo, ma è importantissima e in qualche modo determinerà anche la soluzione di alcuni dubbi di uno dei nostri testimoni, Rene' che è una Guardia Svizzera che si interroga: lui si sta per laureare in Teologia per cui ha dei dubbi sul suo ruolo di soldato che veste un abito di più di 500 anni fa».

Un valore aggiunto del film è il fatto che non è interessato solo alla storia e alla tradizione che circonda la Guardia svizzera, ma alla vita di questi ragazzi e in particolare di Leo, Rene', Michele, Marco, di cui segue il percorso formativo fino a che non giurano fedeltà al Papa e alla Chiesa diventando effettivamente guardie svizzere. È un dietro le quinte che mostra la quotidianità della vita di Francesco e dei suoi collaboratori in Vaticano, oggi molto più semplice e sobria anche rispetto al recente passato. «Ho puntato molto - rivela Pannone - su un aspetto che secondo me anch'esso è fortemente legato a questo papato: l'umanità, cioè non raccontare i soldati ma raccontare le persone, che cercano in qualche modo di collocarsi nel mondo. E quindi c'è la loro normalità, ci sono le passeggiate, le chiacchierate, le confidenze, i dubbi».

«Non è un film celebrativo - assicura il regista - quello che ho fatto e credo che forse per questo Alberto Barbera l'abbia preso al Festival di Venezia. È uno sguardo ad altezza d'uomo, è la vita di camerata, la mensa, le passeggiate per Roma». Ne «L’esercito più piccolo del mondo» infatti si respira l'entusiasmo di questi ragazzi che possono correre dentro i giardini vaticani e raccontare l'emozione di fare la guardia al Papa durante la notte a cinque metri dalla sua stanza. «È stata per me - conclude Pannone - un'esperienza straordinaria da questo punto di vista, perché mi si è aperto un mondo. Da credente, che però difende fortemente la propria dimensione laica, per me è stata una grande scoperta e una straordinaria esperienza» (VAtican Insider)

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