cultura

Padova, fulmine danneggia la facciata esterna della Cappella degli Scrovegni

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Un fulmine, probabilmente caduto una quindicina di giorni fa, ha danneggiato la facciata esterna della trecentesca Cappella degli Scrovegni di Padova, contenente gli affreschi di Giotto. La saetta si è scaricata sul basamento di pietra a forma sferica sovrastante la facciata principale e ha danneggiato seriamente la croce, che è già stata rimossa. Ora dovranno essere accertati eventuali danni al tetto, mentre pare escluso che possa aver subito conseguenze il ciclo di affreschi - uno dei patrimoni mondiali dell'arte - dipinti da Giotto tra il 1303 e il 1305. La storico edificio era stato oggetto di un restauro completo, eseguito dall'Istituto centrale del restauro e conclusosi nel 2002.

"Un fatto gravissimo", ha commentato il professor Giuliano Pisani, ex assessore comunale alla Cultura, esperto di Giotto, commentando la notizia data ieri sera da un'associazione culturale padovana, gli "Amissi del Piovego", nel totale silenzio delle autorità. "E' un fatto assolutamente scandaloso - ha aggiunto Pisani - che si sappia solamente attraverso un'associazione cittadina e non dal Comune. Tutto può succedere, ma qui stiamo parlando della Cappella di Giotto, un patrimonio dell'umanità. Come è possibile che l'amministrazione comunale non abbia detto nulla?". Secondo Pisani, che non ha potuto ancora visionare di persona il monumento, è però improbabile che gli affreschi siano stati danneggiati.

La Cappella è dotata di un impianto parafulmine, che evidentemente non è bastato. Un episodio simile accadde a Padova qualche anno fa, sempre con un fulmine che nel corso di un temporale colpì la croce della chiesa di San Francesco, facendola crollare. Pisani ha ricordato di aver chiesto recentemente che sullo stato di conservazione della Cappella giottesca venisse convocato un vertice dei massimi esperti dei beni culturali, "per affrontare problemi come quelli della cripta, che rimane frequentemente allagata, e degli interventi di consolidamento con cemento fatti negli anni '60, che hanno 'irrigidito' la flessibilità della struttura". (Repubblica)

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