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Siria, giornalista Usa decapitato dagli jihadisti. Il Boia forse è inglese

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Orribile atto degli jihadisti sunniti. In un video dal titolo "messaggio all'America", decapitano il giornalista James Foley, 40enne freelance di Boston, rapito il 22 novembre del 2012 in Siria. Nelle immagini si vede Foley in ginocchio con una tuta arancione, come quella indossata dai prigionieri di Guantanamo con alle spalle un uomo vestito di nero. Poco dopo, si vede il corpo di Foley con la testa insanguinata poggiata in grembo.

Il video. Prima delle immagini della decapitazione, si leggono delle scritte in arabo ed inglese spiegare che questa è la prima risposta promessa a Barack Obama per i raid aerei degli ultimi giorni contro Is. Raid che hanno portato gli Usa, "su una superficie scivolosa verso un nuovo fronte di guerra contro i musulmani. Qualsiasi tuo tentativo, Obama, di negare le libertà e la sicurezza ai musulmani sotto il califfato islamico (il regime imposto da Is in parte di Iraq e Siria a fine giugno, ndr) porterà alla carneficina della tua gente".

Nel video, lo stesso Foley si rivolge ai propri cari accusando gli Usa e Obama di essere responsabili della sua morte. Dopo, il guerrigliero  al suo fianco, che con un coltello taglia la testa a Foley, avverte che anche un secondo americano è nelle loro mani. Presentato come Steven Joel Sotloff, corrispondente di Time, disperso dall'agosto del 2013 in Libia, è indicato come la prossima vittima: "Dipende dalle prossime decisioni di Obama". Youtube ha già rimosso.

La Casa Bianca. L'amministrazione Obama "non ha elementi per confermare l'autenticità del video". Lo ha detto Caitlin Hayden, la portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza della Casa Bianca. "Se la notizia risultasse vera - ha aggiunto Hayden - gli Stati Uniti sono inorriditi per la brutale uccisione di un innocente giornalista americano". "Esprimiamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici", ha aggiunto la portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale Usa. "Daremo più informazioni quando disponibili", ha concluso.  Il presidente americano Barack Obama è stato informato del video dell'Isis sulla decapitazione del giornalista. Obama è stato informato mentre era sull'Air Force One, di ritorno a Marthàs Vineyard, dopo essere rientrato a Washington per due giorni. Il presidente, riferisce la Casa Bianca, continuerà ad essere aggiornato. Una fonte ufficiale americana, in condizioni di anonimato, ha confermato però che l'uomo ucciso dagli jihadisti è proprio James Foley.

La famiglia del giornalista. Anche la famiglia del giornalista ha confermato la morte del reporter. In un post sul sito istituito quando Foley fu rapito e sul profilo Facebook, la madre, Diane Foley ha scritto: "Non siamo mai stati così tanto orgogliosi di nostro figlio. Ha dato la sua vita per raccontare al mondo le sofferenze del popolo siriano". Diane Foley ha rivolto un accorato appello ai militanti islamisti: "Vi imploro di lasciare in vita gli altri ostaggi. Come mio figlio, sono innocenti. Non hanno alcun potere di incidere sulle politiche americane per l'Iraq, la Siria o per qualsiasi altra parte del mondo. Non abbiamo nulla da rimproverare a nostro figlio per quello che ha fatto in questi anni". (Repubblica)

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