cronaca

Scontro in volo dei Tornado nelle Marche: nessun superstite

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Sono andate avanti tutta la notte le ricerche per rintracciare i quattro piloti a bordo dei due Tornado dell’Aeronautica che martedì si sono scontrati in volo e sono poi precipitati in provincia di Ascoli Piceno. Verso le 11 di mercoledì mattina è arrivato l’annuncio del ritrovamento di un corpo carbonizzato, nella zona di Tronzano, appartenente a un uomo, forse nei resti della fusoliera di uno dei caccia. Poco dopo è stato localizzato anche il corpo di un altro pilota, una donna, in località Poggio Anzù, nella collina di fronte a quella in cui sono stati trovati i resti del primo militare. L’Aeronautica è stato netta sulle probabilità di ritrovare superstiti: «Escludiamo che i piloti dispersi a seguito dell’incidente aereo siano ancora vivi».

La procura di Ascoli Piceno ha aperto un'inchiesta: l'ipotesi di reato è disastro aereo colposo. Il procuratore capo Michele Renzo l'ha affidata al sostituto Umberto Monti, che ha effettuato un sopralluogo nell'area del disastro. Già sequestrati diversi componenti dei relitti finora rinvenuti.

Ritrovato il tesserino con foto del capitano navigatore Giuseppe Palminteri, uno dei quattro militari a  bordo dei due Tornado che si sono scontrati ieri nei pressi di Ascoli Piceno. Il ritrovamento è avvenuto nella zona di Casamurana, dove ieri è stato trovato un paracadute arancione chiuso, non ancora attivato. Il tesserino era però piuttosto distante dal luogo del ritrovamento del paracadute. L'Aeronautica militare ha intanto comunicato i nomi dei militari: a bordo c'erano il capitano pilota Alessandro Dotto, 31 anni di Ivrea, e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri, 36 anni di Palermo, sul primo velivolo, sul secondo il capitano pilota Mariangela Valentini, 32 anni di Borgomanero in provincia di Novara, e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese, 35 anni di Benevento.

Le ricerche degli equipaggi dispersi sono proseguite per tutta la notte, finora senza alcun risultato.

L'area è stata perlustrata dalle forze di polizia e, dall'alto, dagli elicotteri dell'Aeronautica militare dotati di visori notturni. Si è tenuta una riunione operativa con rappresentanti delle forze di polizia locali e della Prefettura di Ascoli Piceno. Le ricerche sono particolarmente concentrate nella zona di Casamurana, dove ieri è stato trovato un paracadute arancione.

I due  Tornado dell'Aeronautica militare sono precipitati sui monti della Laga, a una trentina di chilometri da Ascoli, fra i comuni di Venarotta e di Gimigliano, provocando un vastissimo incendio, preceduto da un forte boato. I due aerei stavano svolgendo attività addestrativa, come confermato dall'Aeronautica militare.

Contrastanti le informazioni sull'attivazione o meno da parte dei piloti dei seggiolini eiettabili. Ieri l'ufficio stampa dell'Aeronautica ha dato notizia della conferma del segnale radio di attivazione del sistema di eiezione dei seggiolini, ma altre fonti dell'Aeronautica hanno riportato invece la mancanza dei segnali automatici dei seggiolini eiettabili, cosa che potrebbe far ritenere che i quattro piloti non abbiano avuto il tempo di azionarli.

In serata i carabinieri hanno confermato il ritrovamento nella zona dello schianto di un paracadute di colore arancione, in località Casamurana. Nessuna traccia, però, del pilota o del navigatore a cui apparteneva.

I due velivoli, appartenenti al 6° Stormo, si erano levati in volo dalla base militare di Ghedi (Brescia) per una missione di addestramento in vista di un’esercitazione Nato in autunno e sarebbero dovuti tornare alla base in serata.

Susanna Balducci, responsabile della sala operativa della Protezione civile delle Marche, ha riferito che a dare l'allarme sono stati alcuni gruppi di volontari che svolgono attività antincendio nella zona.

Alcuni testimoni raccontano di avere visto i due velivoli toccarsi in volo e trasformarsi immediatamente in una palla di fuoco, schiantandosi in due punti diversi. L'impatto ha provocato un boato udito fino a 25 chilometri di distanza e la caduta di frammenti di aereo e di detriti incendiari "come coriandoli". (Repubblica)

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