cronaca

Merkel-Hollande: dovere morale agire

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Emergenza profughi

«La Germania fa ciò che è moralmente e giuridicamente dovuto. Né di più, né di meno». Sono le parole con cui la cancelliera tedesca Angela Merkel ha replicato, da Berna, alle accuse del premier ungherese Viktor Orban sulla gestione delle politiche sui profughi. Il premier ungherese, al termine di un incontro con il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha detto che il problema dell’afflusso dei migranti «non è un problema ungherese, ma tedesco. Nessuno vuole stare in Ungheria o in Estonia. Tutti vogliono andare in Germania». Hollande e Merkel - che si sono sentiti telefonicamente per parlare dell’emergenza profughi - hanno proposto all’Europa un «meccanismo permanente e obbligatorio» di quote per i migranti. Lo ha detto il presidente francese parlando con i giornalisti del suo colloquio telefonico con la cancelliera tedesca e annunciando che presto Francia e Germania presenteranno il loro piano.



Ue, verso sanzioni per chi rifiuta ricollocamenti

Intanto la Commissione Ue sta lavorando sulla possibilità di un opt-out per i Paesi europei che non vogliono partecipare alla ricollocazione, ma accompagnato da sanzioni. I Paesi potranno esentarsi dal meccanismo permanente, ma pagando. La Commissione ha intenzione di proporre 120mila ricollocamenti intra-Ue in aggiunta ai 40mila già pianificati per Italia e Grecia, includendo l’Ungheria.

Riaperta la stazione a Budapest: caos e scontri

In evoluzione la situazione alla stazione di Budapest. La principale stazione ferroviaria della capitale ungherese è stata riaperta alle centinaia di migranti che per due giorni sono rimasti davanti all’ingresso. Secondo quanto riferito dai media locali, dopo che la polizia ungherese ha lasciato l’ingresso della stazione, i migranti hanno iniziato a stiparsi all’interno di un treno. Ma non ci sarebbero treni diretti in partenza per l’Europa occidentale. Uno dei primi convogli in partenza si è infatti fermato vicino a un campo di accoglienza, a una quarantina di chilometri da Budapest. Il treno era diretto a Sopron, al confine con l’Austria, ma è stato fatto fermare vicino una delle quattro principali strutture di accoglienza per migranti nel Paese. Dopo che il convoglio si è fermato a Bicske, alle porte della capitale ungherese, la polizia ha fatto scendere tutti gli occupanti e li ha condotti con i pullman al vicino campo profughi. Alcuni migranti hanno inscenato proteste, perché non volevano andare nella struttura di accoglienza. Ci sono stati scontri con la polizia. (Corriere)

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