cronaca

L’Isis sfonda anche nel Sinai: massacro di soldati. - VIDEO AUTOBOMBA

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La bandiera nera dello Stato Islamico sventola su Sheikh Zuweid, nel Nord Sinai, dopo ore di cruenti scontri con le forze di sicurezza egiziane. All’alba di oggi, secondo fonti locali, almeno 70 miliziani di “Bayt al-Maqqdis”, il gruppo jihadista del Sinai aderente al Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi, hanno attaccato la stazione di polizia di Sheikh Zuweid con razzi e lanciagranate, depositando mine sulle strade adiacenti per impedire l’arrivo dei soccorsi governativi.

Nelle stesse ore altri gruppi di jihadisti hanno attaccato ad El Arish e Rafah altri postazioni dell’esercito egiziano, facendo ricorso ad azioni suicide. «Abbiamo colpito 15 obiettivi nemici» afferma lo Stato Islamico, vantandosi anche di aver messo a segno tre «operazioni martirio» ovvero attacchi kamikaze. Il bilancio di sangue è pesante: le vittime fra i militari egiziani sarebbero «dozzine». «L’Egitto è in stato di guerra», ha affermato il premier Ibrahim Mahlab precisando che in giornata la presidenza della Repubblica approverà alcune misure anti terrorismo. 



Reuters parla di 36 vittime e Ap di 50 ma fonti arabe di El Arish, difficili da confermare, affermano che almeno 70 militari egiziani sarebbero morti. I jihadisti hanno usato armi anti-carro contro blindati e tank dell’esercito del Cairo, che è stato colto di sorpresa da quella che sembra la più vasta e ben organizzata offensiva militare finora lanciata da Isis nel Nord Sinai. Ad oltre 10 ore di distanza dall’inizio degli assalti, si combatte ancora a El Arish e Rafah, a ridosso del confine con la Striscia di Gaza, e Isis ha alzato la propria bandiera sulla caserma di polizia di Sheikh Zuweid per attestare il riuscito controllo di un lembo di Egitto. Israele ha reagito chiudendo tutti i confini con il Sinai e facendo volare i droni per monitorare la battaglia in corso. Il blitz di Isis segue di due giorni l’assassinio al Cairo del procuratore generale Hisham Barakat. Proprio nella capitale egiziana le forze di sicurezza hanno arrestato, in un appartamento del quartiere “6 ottobre”, nove persone armate «che preparavano un attentato», come afferma un portavoce della polizia. Fra gli arrestati spicca il nome di Nasser al-Hafi, ex deputato e legale dei Fratelli Musulmani.

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