cronaca

Liguria, furti nelle coltivazioni di olive taggiasche a causa della cattiva annata

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La stagione è stata povera a causa del brutto tempo: troppa pioggia e poco sole. Le olive taggiasche, vanto della Riviera di Ponente, sono diventate preziose come l’oro e i “predoni degli olivi” se le disputano come i bucanieri nel Mar dei Caraibi si disputavano i dobloni spagnoli. Per evitare altre razzie come quelle verificate negli ultimi tempi, gli agricoltori di Pontedassio in Valle Impero, immediato entroterra di Imperia, si stanno organizzando in ronde per estendere la vigilanza alle campagne della zona. 

I ladri di taggiasche si armano di bastoni per bacchiare e di reti volanti per raccogliere, poi mettono tutto nei contenitori che provvedono a nascondere. E tornano a colpire con la tecnica del mordi e fuggi. L’ultimo episodio è di pochi giorni fa. Alessandro Piana, imprenditore olivicolo e vice sindaco di Pontedassio, in più presidente del Consiglio provinciale, ha sorpreso due ladri nella sue proprietà in località Monti. Stava dirigendosi verso una zona dove si era verificato uno smottamento a causa delle recenti alluvioni. Lo avevano chiamato per un sopralluogo tecnico. 

Passando attraverso i suoi campi ha notato due uomini che ci stavano dando dentro con bastone (i ladri evitano di usare gli sbattitori elettrici, troppo ingombranti e rumorosi) e reti per raccogliere più olive possibili. Piana si è messo a gridare e i due si sono dati alla fuga. Uno è stato raggiunto, bloccato e poi protetto dagli altri agricoltori giunti poco dopo attirati dalle sue grida e pronti a dare una lezione al presunto ladro. 

Piana ha poi chiamato la polizia. Nel frattempo l’uomo è riuscito a divincolarsi dalla stretta e a scappare. Gli agenti della volante hanno catturato il complice poco più tardi: è un albanese che si è rifiutato di svelare il nome del compagno. «Ho moglie e figli», si è giustificato lo straniero facendo intendere di aver rubato per necessità. Piana lascia sbollire l’ira e commenta: «Prima mi ha fatto rabbia, poi è subentrata un poco di pena. Il problema è che quest’anno è magra per tutti. E la gente è esasperata. Se questo tizio fosse capitato nelle mani di qualche esagitato non so come sarebbe andata a finire». 

Gli olivicoltori a Pontedassio vogliono stroncare il fenomeno, che sembra aver assunto proporzioni maggiori proprio quest’anno, quando il raccolto è stato avaro. E sono pronti a montare di guardia ai propri alberi organizzando delle ronde. Anche negli anni scorsi i furti di olive nel periodo della raccolta erano assai frequenti. È capitato addirittura che i contadini trovassero le reti vuote il giorno dopo la bacchiatura. In quel caso i ladri non avevano neppure dovuto fare la fatica di sbattere gli alberi. Vista la crisi e la penuria di prodotto - che quest’anno farà salire i prezzi dell’olio alle stelle - siamo proprio dire di essere di fronte a una guerra tra poveri. Per un pugno di olive. La Stampa

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