cronaca

La delusione di non poter diventare pilota Lufthansa e i probelmi psichiatrici. La ex ragazza: 'il suo comportamento mi spaventava'

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

ARRIVA dal giornale tedesco Bild la confessione di una ex fidanzata di Andreas Lubitz, il copilota che deliberatamente ha portato allo schianto un aereo Germanwings, uccidendo tutti i 150 a bordo. La ragazza, una hostess nota solo come Mary W  ha raccontato come Lubitz le dicesse che "un giorno avrebbe fatto qualcosa che l'avrebbe fatto passare alla Storia". E ha rivelato un altro episodio che automaticamente riporta a quanto accaduto sul volo Germanwings schiantatosi sulle Alpi francesi. La relazione con Andrea, ha raccontato Maria, è terminata quando si è resa conto di non essere più in grado di affrontare i problemi del giovane e il suo temperamento sempre più instabile. Una volta, ha ricordato la donna, "mi ha chiusa in bagno a lungo".

Mary W ha raccontato che lo scorso anno il copilota le aveva detto: "Un giorno farò qualcosa che cambierà l'intero sistema, e poi tutti sapranno il mio nome e lo ricorderanno". La ragazza ha aggiunto: "Non ho mai saputo cosa volesse dire, ma ora ha senso." Ha aggiunto di essere a conoscenza che Lubitz "aveva sofferto di incubi e il suo comportamento l'aveva spaventata".  "Una notte si è svegliato e urlava 'Precipitiamo', perché aveva avuto un incubo. Ma poteva nascondere bene agli altri quel che gli stava veramente accadendo - ha aggiunto l'ex fidanzata - . Non ha mai parlato molto della sua malattia. Solo del fatto che per questo era sotto trattamento psichiatrico".

Nell'intervista al giornale tedesco la donna parla di un "sogno infranto" dell'ex fidanzato. "Lo ha fatto perché si è reso conto che a causa dei suoi problemi di salute il suo grande sogno di lavorare per Lufthansa, di un lavoro come capitano e come pilota di voli a lungo raggio sarebbe stato praticamente impossibile. Ora i certificati di malattia stracciati hanno un senso per me. Sono una chiara prova che non volesse accettare che il suo grande sogno di volare come comandante era finito", racconta e aggiunge: "Se poi si sono aggiunti problemi d'amore, non so". Mary W.  ha anche rivelato che Lubitz si arrabbiava spesso per il lavoro, 'Troppo poco denaro, paura per il contratto, troppa pressione''.

E' invece il New York Times a scrivere di un problema agli occhi del copilota, citando due fonti anonime vicine alle indagini. Secondo le quali, Andreas Lubitz si era sottoposto a un trattamento perché quel problema alla vista avrebbe compromesso la sua capacità di continuare a lavorare come pilota. Non è chiaro quanto grave fosse il problema o se sia legato alle sue condizioni psicologiche. Le fonti hanno riferito che le autorità non hanno escluso la possibilità che il problema alla vista possa essere stato di tipo psicosomatico. E che, come per la patologia psichica, Lubitz non lo abbia comunicato alla compagnia aerea. A questo si aggiunge la notizia, diffusa oggi dall'emittente televisiva tedesca N24, che Lubitz si  sarebbe dovuto sottoporre a metà giugno a una verifica delle sue condizioni di salute per ottenere un prolungamento dell'idoneità al volo.

Di fronte al profilo che le indiscrezioni stanno dipingendo, ovvero di un professionista del volo che avrebbe dovuto essere tenuto lontano dai comandi, la Lufthansa, che controlla Germanwings, ha spiegato all'Ansa, attraverso il portavoce Helmut Polksdorf, che la compagnia "non ha informazioni sulle eventuali malattie che colpiscono i suoi dipendenti. Nel caso dei piloti, abbiamo certificati di idoneità, di non idoneità o di idoneità con riserva al volo". Regole che valgono anche per la filiale Germanwings: "L'idoneità al volo viene verificata e certificata ogni anno dai medici specializzati di un'istituzione federale", il Luftfahrtbundesamt. Polksdorf nell'intervista con l'agenzia ha messo subito le mani avanti: "Del caso di Andreas Lubitz non posso parlare, perché vige per noi la privacy sui dati personali anche dopo il decesso". La Repubblica 

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