cronaca

Giulietti: condividiamo denuncia di Laura Boldrini

Beppe Giulietti
Pubblicato il 15-08-2017

La presidente della Camera Laura Boldrini ha deciso di dare seguito alla decisione di rendere pubblici e denunciare i nomi di coloro che l'hanno molestata e diffamata, con frasi irripetibili, e quasi tutte segnate, non solo dall'odio politico, ma anche e soprattutto dal sessismo più volgare e violento.

Non si tratta di limitare il diritto di critica, anche nelle sue forme più radicali, ma di cominciare a ribellarsi ai cosiddetti " Squadristi della tastiera", espressione mediatica di risorgenti forme di squadrismo politico neonazista e neofascista e di populismi razzisti e negatori di differenze e diversità.

Non è mancato il finto libertario di turno che ha criticato la Presidente Boldrini che, in questo modo, avrebbe "Abusato" della sua carica istituzionale e minacciato la libertà di espressione.

Perché mai? Una Presidente donna deve rinunciare ai suoi diritti e ritenere normale che in modo pubblico e reiterato, si possa invitare allo stupro e alla violenza contro di Lei e i suoi familiari?

Perché mai dovrebbe fingere di non vedere e di non sentire?

Per altro la campagna di aggressione, pianificata e coordinata, è rivolta contro di Lei in quanto donna e per il suo passato di persona impegnata contro il razzismo e per l'inclusione sociale, un motivo in più per reagire e per "Usare" positivamente la sua carica istituzionale a favore di chi non ha più neppure la forza per reagire.

A chi teme "Rischi" per la libertà di espressione vorrei chiedere cosa c'entrano le parole di morte, la diffamazione e il linguaggio dell'odio con i valori racchiusi nell'articolo 21 della Costituzione?

Quell'articolo è stato voluto dalle madri e dai padri costituenti per tutelare la libertá proprio da chi l'aveva distrutta incendiando i giornali, pestando gli avversari e utilizzando  manganelli e olio di ricino contro gli avversari.

Il linguaggio dell'odio è la nuova forma del manganello mediatico.

Del resto non  è un caso che,contro quello che viene chiamato "Hate speech", si stia formando un vasto schieramento che mette insieme credenti e non credenti, laici e religiosi, insegnanti e studenti, giornalisti e scrittori, tutti uniti dal desiderio di contrastare " Il terrorismo delle chiacchiere" per usare le parole di Papa Francesco.

Non solo, dunque, condividiamo la denuncia di Laura Boldrini, ma la facciamo nostra, ciascuno di noi può e deve cominciare a ribellarsi alla violenza e alla istigazione pubblica a compiere reati e a denunciare  i nomi dei persecutori e dei molestatori.

Questo impegno sarà ribadito e rilanciato anche ad Assisi in occasione del Cortile dei Genitili, in programma dal 14 al 17 settembre, e della iniziativa promossa da Articolo 21 e dalla Rivista San Francesco, fissata per il 29'e 30 settembre, e che saranno dedicate anche ai "Muri mediatici della vergogna" e alle buone pratiche per contrastarli ed abbatterli.

Sarà un cammino lungo e difficile, ma abbiamo il dovere di intraprenderlo prima che sia troppo tardi!

Beppe Giulietti, Presidente Fnsi.

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