cronaca

Ebola, guarito il cameraman dell’emittente Nbc

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

I laboratori di ricerca di tutto il mondo stringono i tempi per mettere a punto armi efficaci contro il virus Ebola: da Parigi arriva l’annuncio di un test rapido di diagnosi, mentre l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) assicura che i primi vaccini sperimentali saranno disponibili in Africa nel 2015. Altra buona notizia giunge dalla Spagna, dove è stata dichiarata definitivamente «guarita» l’infermiera Teresa Romero. La situazione in Africa occidentale, però, continua a peggiorare: nelle zone colpite inizia a mancare il cibo ed è allarme per la malnutrizione infantile. 

Il test rapido è stato messo a punto dai ricercatori del Commissariato per l’energia atomica e le energie alternative (Cea) e fornisce il risultato in meno di 15 minuti. I test attualmente in circolazione, invece, richiedono in media due ore di tempo e possono essere effettuati solo in laboratorio. Il nuovo test potrà essere utilizzato direttamente sul posto, «senza materiale specifico, sulla base di una goccia di sangue, di sperma o di urina». Sarà disponibile a fine ottobre. Da parte sua, l’Oms prevede di disporre dei risultati iniziali sulla sicurezza dei candidati-vaccini contro Ebola entro la fine dell’anno e di usare i primi vaccini sperimentali in Africa occidentale all’inizio del 2015.  

Gli Stati Uniti hanno rafforzato le restrizioni per i passeggeri dei voli provenienti da Liberia, Sierra Leone e Guinea, i Paesi dell’Africa occidentale colpiti dall’epidemia di ebola. Secondo quanto riferito dal Dipartimento per la sicurezza nazionale, i viaggiatori potranno entrare negli Stati Uniti unicamente attraverso i cinque aeroporti attrezzati con controlli speciali: il Jfk di New York, il Newark in New Jersey, il Dulles di Washington, l’aeroporto di Chicago e quello di Atlanta. Le nuove norme, ha spiegato il segretario per la Sicurezza nazionale, Jeh Johnson, sono finalizzate a «impedire la diffusione» del virus ebola negli Stati Uniti. 

Johnson ha ricordato in una nota che nei cinque aeroporti sono state rafforzate le misure di sicurezza, con dispositivi laser per la misurazione della temperatura corporea dei passeggeri in arrivo.Già il 94% delle persone dirette negli Stati Uniti da Liberia, Sierra Leone e Guinea arriva nel Paese attraverso i cinque scali. «Stiamo lavorando strettamente con le compagnie aeree per applicare queste restrizioni» e far sì che questi cambiamenti influiscano il meno possibile sui viaggi dei passeggeri interessati, ha dichiarato Johnson. Le autorità americane stanno «valutando costantemente» se dovessero essere necessari controlli o restrizioni «addizionali» per «proteggere la popolazione statunitense», ha aggiunto.  La Stampa

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