Concordia, operazioni concluse Gabrielli: 'Si parte salvo un meteorite'
Conto alla rovescia per la Costa Concordia: ancora poche ore e la nave lascerà il Giglio alla volta di Genova, dove è attesa per domenica. «Domani - spiega di buon mattino il capo del dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli - non c’è più nessuna giustificazione a non partire salvo il meteo». E proprio relativamente alle condizioni meteo che il prefetto sottolinea: «Il tempo andrà migliorando e avremo una buona finestra fino a domenica». In attesa dell’ultimo viaggio sulla nave è stata anche issata una bandiera blu con la lettera P, in gergo nautico Papa che, secondo il codice della navigazione, indica che «tutti debbono salire a bordo, stiamo per salpare».
Quanto al rigalleggiamento dell’imbarcazione «potrebbe arrivare - aggiunge Gabrielli - fino a tre metri, ma non stresseranno la struttura fino a quel punto. Credo che il limite contrattuale dei 17,50 metri sarà raggiunto». «La principale occupazione di oggi - conclude Gabrielli - è l’S14 che deve fare una corsa di circa 4-5 metri». Dello stesso avviso il `regista´ dell’operazione Nich Sloane. «Domani - afferma - è decisamente il giorno giusto». «Nel pomeriggio dovremmo riuscire - ha detto ancora - a finire il fissaggio del cassone S14 e per il tramonto la nave dovrebbe essere pronta per la partenza di domani mattina». Ultime ore di lavoro febbrile al Giglio, dunque, come del resto è accaduto anche durante la notte, nonostante il maltempo abbia scaricato sull’isola un forte temporale. «I lavori sono proseguiti tranquillamente tutta la notte» spiega Franco Porcellacchia, responsabile rimozione Concordia. La nave domani, prima della partenza, verrà «ruotata di 70 gradi - ha aggiunto - per dirigere prora verso est». Le manovre - ha ribadito - dovrebbero partire dalle 8.30 alle 14 e dureranno dalle 4 alle sei ore”. Mentre si serrano gli ultimi `bulloni´, il governo segue da vicino le fasi. La presenza sull’isola del titolare dell’Ambiente ne è una conferma. «Non abbassiamo la guardia - spiega Gian Luca Galletti - il viaggio è in una fase delicata».
«Non dobbiamo avere fretta - ha aggiunto il ministro - l’importante è il risultato». Onore alle vittime. Due mazzi di fiori sono stati gettati in mare in ricordo delle 32 vittime del naufragio. A bordo di una motovedetta della guardia costiera il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il prefetto Franco Gabrielli e autorità religiose e militari accompagnano un gruppo di parenti delle vittime, con loro anche Elio Vincenzi, vedovo di Maria Grazia Trecarichi. «Questa operazione non riparera’ mai alla perdita di vite umane» ha detto Galletti. Il ministro ha sottolineato che i familiari delle vittime hanno voluto ricordare l’umanità dei gigliesi, «umanità che misura la dignità di un Paese e in questo caso - ha concluso il ministro - dell’Italia». (LaStampa)
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