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Armi dall'Italia ai curdi, via libera del Parlamento. COSA NE PENSATE?

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Le commissioni Esteri e Difesa del Senato hanno approvato la risoluzione dei rispettivi presidenti che sostiene il governo nell'invio di aiuti militari ai curdi nell'ambito della crisi in Iraq. Il via libera è giunto con 27 voti favorevoli e 4 contrari, nessuno astenuto.

Ok anche dalle commissioni Esteri e Difesa della Camera hanno dato il via libera alla risoluzione che sostiene l'invio di armi. Il sì delle Commissioni giunge con 56 voti favorevoli e 12 contrari. Lo si apprende da un tweet del deputato Pd Khalid Chaouki, presente al voto.

RENZI IN IRAQ - L'Europa in questi giorni deve essere in Iraq altrimenti non è Europa. Così il premier Matteo Renzi secondo fonti governative si è rivolto al premier uscente dell'Iraq Nouri Al Maliki incontrato nel palazzo presidenziale della zona verde di Baghdad. Renzi ha espresso amicizia e vicinanza sia dell'Italia sia dell'Europa verso l'Iraq facendo presente che oggi, spiegano le stesse fonti di governo, è arrivato il sesto aereo di aiuti umanitari. L'integrità della regione e dell'Iraq, ha evidenziato il premier italiano, è fondamentale per la stabilità dell'intera area. Al Maliki che si è rivolto a Renzi in qualità di premier italiano ma anche di presidente di turno dell'Unione europea ha spiegato che il suo passo indietro è stato un atto dovuto ma ha invitato a non avere paura della democrazia in Iraq una democrazia giovane ma alla quale il popolo iracheno tiene molto.

Se qualcuno pensasse che davanti ai massacri in Iraq l'Europa volta le spalle e pensa solo allo spread ha sbagliato previsione "oppure ha sbagliato semestre". Così il premier Matteo Renzi a margine dell'incontro a Baghdad con il premier Haider Al Abadi. L'Europa deve essere nei posti come in Iraq dove la democrazia è messa in pericolo. Anche nell'incontro con Haidar Al Abadi, il premier incaricato di formare un nuovo governo in Iraq, il presidente del Consiglio Matteo Renzi sottolinea, secondo fonti governative, il ruolo centrale che l'Europa deve avere. E' importante, per Renzi, individuare una strategia chiara per far uscire l'Iraq dalla violenza e nell'incontro ha sottolineato come il nuovo governo può essere un'opportunità.

Dopo Baghdad, il premier Matteo Renzi è arrivato ad Erbil per un colloquio con il presidente del governo regionale del Kurdistan iracheno Massud Barzani. Prima di lasciare Baghdad, il presidente del consiglio italiano ha incontrato anche il presidente iracheno Fouad Masoum.

L'INFORMATIVA DI MOGHERINI-PINOTTI ALLE COMMISSIONI - "Gli aiuti militari all'Iraq sono "indispensabili nell'immediato ma difficilmente rappresentano a lungo termine la soluzione di questa come di qualsiasi crisi". Lo afferma il ministro degli Esteri Federica Mogherini davanti alle Commissioni riunite di Esteri e Difesa di Camera e Senato. In Iraq "è a rischio la vita di civili, cristiani, yazidi, musulmani: è un dovere politico, ma soprattutto morale, rispondere a un dramma umanitario". L'Isis rappresenta "una minaccia non solo per l'Iraq, ma per l'intera regione, per l'Europa e per il mondo intero", ha aggiunto. "Non è una sorpresa, ma quello che sta accadendo in Iraq è straordinario per gravità e per l'impatto sui civili". Per rispondere alla richiesta di aiuto del Kurdistan iracheno ci siamo "impegnati a costruire una cornice internazionale a partire da quella europea" e con i principali attori della regione. Anche "i contatti con il Vaticano sono stati molto frequenti". Nel valutare "la modalità di risposta alla richiesta di sostegno militare" all'Iraq, è necessario "il quadro di riferimento internazionale" ed "è fondamentale condividere questo passaggio insieme alle Commissioni competenti" del Parlamento. Lo ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini nell'informativa alle Commissioni Esteri e Difesa sulla situazione in Iraq e sul piano di aiuti militari che prevede l'invio di armi ai curdi.

L'Italia è pronta a fornire ai peshmerga curdi "armi automatiche leggere e relativo munizionamento". Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Siamo pronti, ad un "sollecito invio di materiale militare d'armamento già in uso alle Forze Armate nazionali. Tale contributo, destinato alla difesa personale e d'area".

L'Italia è pronta, in accordo con la comunità internazionale, a trasportare in Iraq armi provenienti da altri paesi. Lo ha spiegato il ministro della Difesa Roberta Pinotti nel suo intervento davanti alle Commissioni Difesa e Esteri di Camera e Senato. "Con altri paesi - ha detto - è allo studio la possibilità di contribuire allo sforzo della comunità internazionale, fornendo la capacità di trasporto di materiale d'armamento reso disponibile da altre nazioni già appartenenti al blocco sovietico".

"Se la linea del governo sarà condivisa" dal Parlamento, l'Italia è pronta a spedire le armi in Iraq entro pochi giorni. Lo ha confermato il ministro Pinotti sottolineando che la "pianificazione preventiva" dei trasferimenti - che verranno effettuati con aerei e navi - "è già in corso e può essere finalizzata fin dai prossimi giorni" per poi "tempestivamente entrare nella fase operativa avviando la richiesta di tutte le necessarie autorizzazioni internazionali". (Ansa)

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