VESCOVO TERNI: PER SAN VALENTINO L'AMORE E' IL CUORE E IL SAPORE DELLA VITA
Abbiamo intervistato Mons. Giuseppe Piemontese, Vescovo di Terni-Narni-Amelia, città di san Valentino patrono degli innamorati, sul tema dell'amore e delle unioni civili:
Mons. Giuseppe, la festa di San Valentino da tutti è ricordata come quella degli innamorati, ma anche e soprattutto per i regali da fare. Ma cosa in realtà ci deve ricordare questa festa?
Ricordiamo la testimonianza di santità ed amore di San Valentino di Terni. Si celebra solennemente la festa del santo patrono, Valentino, vescovo di Terni per circa 70 anni e patrono principale della Città e della Diocesi.
Studi recenti hanno portato a una completa rivalutazione storica della figura e dell’opera di san Valentino di Terni. Si è finalmente accertata la vera cronologia del personaggio: vissuto non già nel sec. III, come finora ripetuto, bensì nel IV: Valentino infatti muore con tutta probabilità nel 347, vittima (occulta: l’esecuzione capitale viene eseguita di nascosto!) degli ultimi colpi di coda dell’aristocrazia senatoria romana, ancòra tutta pagana, pur ad oltre trent’anni dall’Editto di Tolleranza di Costantino.
La sua vita fu contraddistinta da un particolare zelo pastorale, da una grande umiltà e carità, da un particolare indefesso apostolato e da molti strepitosi miracoli. Da sempre molto vicino ai giovani, Valentino aveva la gentile abitudine di regalare, alle fanciulle ed ai giovani che gli facevano vista , una rosa del suo giardino. La tradizione ci ha conservato una particolare leggenda, che ha contribuito ad irrobustire il legame di san Valentino con l’amore umano.
C'è una polemica in atto sullo spostamento della statua del santo in Cattedrale, può spiegarci il motivo per il quale è stata cambiata la tradizione? Come hanno reagito i cittadini?
Le celebrazioni per la festa di san Valentino generalmente hanno il loro fulcro attorno all’omonimo quartiere di Terni, dove sono custodite le Spoglie del Santo nella Basilica a Lui dedicata. La celebrazione del Pontificale veniva contratta per le dimensioni della chiesa, nella quale prendevano posto pochi privilegiati.
In seguito ad un’ampia consultazione favorevole, ovviamente molti residenti nel quartiere non hanno condiviso, abbiamo pensato di trasferire le Reliquie del Santo nella Cattedrale per due giorni. Si è inteso così ampliare la celebrazione della festa nella sua dimensione ecclesiale con lo spostare il baricentro verso la Chiesa madre della diocesi, la Cattedrale, di cui san Valentino per 70 è stato vescovo; nella dimensione comunitaria, coinvolgendo il maggior numero di persone al Pontificale (la Cattedrale può contenere oltre 1000 persone) e infine organizzando una processione con le Reliquie del Santo per le principali vie della città, nella quale san Valentino viene simbolicamente fatto entrare per benedire le famiglie, i bambini, i malati, gli anziani i giovani specie in questo tempo di crisi. E’ un modo per esprimere pubblicamente la fede e l’amore per il Santo Patrono. A mezzogiorno del 14 febbraio l’urna del Santo sarebbe ritornata nella sua sede abituale perché lì continui la festa.
Quello che abbiamo proposto quest’anno per la festa di san Valentino era un progetto bello per la città intera, condiviso da tantissima gente della città e di fuori, non condiviso da una parte della parrocchia di San Valentino e ostacolato con la prepotenza e violenza, il 12 febbraio sera, da un esiguo gruppo di persone, che con premeditazione hanno organizzato il tutto. Abbiamo tentato di dialogare in tutti i modi, facendo qualche proposta alternativa, ma tutto è stato inutile, anzi ha avuto come risposta un inasprimento dei toni, fino agli improperi e parole offensive. Se non ci sarà un ripensamento all’ultimo momento da parte della parrocchia di san Valentino continueremo il programma della festa così come stabilito, ma senza l’urna di san Valentino rimasta nella basilica”
Sono poche le coppie che credono al matrimonio e all'amore eterno. Cosa significa amore e amarsi al giorno d'oggi?
Credo che sul tema dell’amore non possiamo che balbettare e affermare cose sempre parziali. Penso che l’amore è il cuore e il sapore della vita dell’uomo. E’ la forza che consente di realizzarsi come persone e di dare completezza ad ogni sentimento e aspirazione fino a raggiungere la felicità, che però resta sempre incompleta. L’amore è crescere in ogni senso, è fecondità di bene e di vita, è donarsi, è spendersi per l’altro/gli altri perché vivano e siano felici. L’amore tra sposi, se è vero, non può essere per sempre e senza riserve. Se oggi tutto ciò sia possibile? Certo che lo è. Vi sono milioni di uomini e donne, mamme e papà, frati e suore, sacerdoti e missionari che sono la prova vivente dell’amore eterno. Ma per arrivare a ciò occorre lasciarsi educare, passare attraverso errori e fallimenti. Felice chi arriva in fondo.
Unioni civili, san Valentino benedirebbe l'amore tra persone dello stesso sesso?
San Valentino benedice tutte le persone, santi e peccatori, perché possano giungere ad assaporare la pienezza dell’amore, che viene da Dio e che ci è stato rivelato da Gesù. L’amore è un cammino…
Lei battezzerebbe un bambino di una coppia omosessuale?
I bambini vengono battezzati nella fede della Chiesa e nella fede dei genitori. Se questi sono credenti, o almeno si sforzano di esserlo, e chiedono il battesimo della Chiesa cattolica non esiterei a battezzare il bambino.
SAN VALENTINO E LA LEGGENDA DI SABINO E SERAPIA Sabino, giovane centurione romano s'innamorò di Serapia, una ragazza di religione cristiana. Quando Sabino chiese in sposa Serapia, la famiglia di Serapia negò il suo assenso. I due giovani non sapendo come coronare il proprio amore, chiesero aiuto al loro Vescovo Valentino. Sabino, per amore di Serapia accettò di essere battezzato. Iniziarono allora i preparativi per festeggiare il battesimo di Sabino e le imminenti nozze. I due giovani trepidavano ed erano felici, ma una grave malattia colpì Serapia. La povera ragazza si ammalò di tisi e si aggravò fino ad essere vicina alla fine. Sabino, disperato, chiese a Valentino di essere battezzato al più presto e di unirlo in matrimonio con Serapia prima che lei morisse. Valentino, commosso, battezzò il giovane e lo unì in matrimonio al capezzale di Serapia. La leggenda vuole che quando Valentino alzò le mani al cielo per benedire la loro unione, un improvviso sonno beatificante avvolgesse i due giovani per l'eternità. Il finale, ai nostri occhi è piuttosto triste, ma è l'insegnamento che l'amore non può essere sconfitto da nulla, nemmeno alla morte.
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA