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Vescovo Aleppo: Siria, terra flagellata da conflitto che sembra non finire

Enzo Fortunato Ansa - YOUSSEF BADAWI
Pubblicato il 16-03-2017

Puntata Speciale di Tg1 Dialogo, sabato alle 8.20 su Rai. In Siria a causa della guerra è tutto distrutto

Antoine Audo è Vescovo di Aleppo e presidente della Caritas Siriana. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare cosa sta accadendo ancora in Siria.

Eccellenza, a distanza di sei anni come è la situazione in Siria e ad Aleppo?
A causa della guerra è tutto distrutto, non c’è più lavoro. Non c’è acqua, elettricità, ma tutto è estremamente caro. La situazione è di povertà generale che tocca tutta la gente, creando anche terreno fertile per il diffondersi di malattie. Chi può se ne va, soprattutto i cristiani ed è una grande perdita per la Chiesa e per la società.

Noi occidentali cosa possiamo fare per Aleppo?
La soluzione è solo la pace. Non è sufficiente portare aiuti. Vogliamo la pace, vogliamo una Siria unita, vogliamo un governo riconciliato per poter continuare a vivere con dignità e libertà. Questa è la responsabilità della comunità internazionale. I cristiani devono fare qualcosa per difendere la pace e la riconciliazione.

In tanti anni di guerra e bombardamenti, c’è qualcosa che ha compreso che prima non “vedeva”?
Da 25 anni sono vescovo e ho cercato di organizzare diocesi, formare sacerdoti e fare catechismo. Erano anni di gioia e attività. Da sei anni vedo come la distruzione sistematica del Paese, delle nostre famiglie, comunità sia la manifestazione della violenza e dell’ingiustizia. Questo è terribile a livello umano. Per quanto riguarda la fede è necessario cercare Dio e trovarlo in tutti quelli che pagano il prezzo di questa guerra. Quando vedo l’umiltà dei poveri, come ringraziano e danno una testimonianza di vera fede dicendo che si mettono nelle mani di Dio e non delle persone potenti, questa cosa mi tocca molto. Parlo di Cristiani e Musulmani uniti.

San Francesco nella sua vita che ruolo ha?
Da gesuita non posso non prendere spunto dall’Enciclica Laudato sì, ispirata a San Francesco per il rispetto della natura e della creazione. Se non rispetti la natura non si rispetta la creazione non si rispetta nemmeno l’uomo. Questa è la risposta di San Francesco a una domanda: perché la violenza?

ASCOLTA LA TESTIMONIANZA DI UN PROFUGO SIRIANO IN ITALIA 


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