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TG1 DIALOGO San Francesco che voleva essere madre

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

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Francesco aveva certamente un rapporto privilegiato con sua madre e, sebbene la Vita prima di Tommaso da Celano presenti i genitori del santo come persone assolutamente irreligiose ed empie, tuttavia la madre dimostra il suo affetto per Francesco, fino a liberarlo all’insaputa del marito dalla prigione in cui quello l’aveva posto; nella Vita secunda, poi, la madre è rappresentata quasi come una santa, come colei che ha previsto e favorito la santità del figlio.

Francesco mostrò sempre grande rispetto e venerazione per la figura della madre, in particolare per la madre di Dio, e in più occasioni dichiarò di volersi ispirare al modello mariano. In primo luogo perché Maria con il suo sì aveva permesso l’incarnazione del Verbo, come scrisse con molta chiarezza nella Lettera ai fedeli (2 redazione, I, 4-5): «L’altissimo Padre celeste, per mezzo del suo santo angelo Gabriele, annunciò questo Verbo del Padre, così degno, così santo e glorioso, nel grembo della santa Vergine Maria, e dal grembo di lei ricevette la vera carne della nostra umanità e fragilità. Lui, che era ricco sopra ogni altra cosa, volle scegliere in questo mondo, insieme alla beatissima Vergine, sua madre, la povertà». Si tratti di motivi che già san Bernardo aveva sviluppato nei suoi scritti, ma che Francesco porta alle conseguenze ultime, indicando sull’esempio di Maria la povertà come condizione per accogliere e portare Cristo nel proprio corpo.

La devozione e l’amore di Francesco per la madre di Cristo si spiega dunque in considerazione del suodesiderio di rinnovare il mistero dell’incarnazione tra gli uomini suoi contemporanei: anch’egli, Francesco, come pure i suoi frati si erano fatti poveri, perché attraverso di loro Cristo si rendesse nuovamente vivo e presente: «E tutti i frati, ovunque sono, si ricordino che hanno consegnato il loro corpo al Signor nostro Gesù Cristo, e per il suo amore devono esporsi ai nemici sia visibili che invisibili» (RnB, cap. XVI, 14).

Un altro motivo fa comprendere la grande stima di Francesco per la maternità: egli stesso vive una maternità spirituale nei confronti dei suoi frati e indica loro questa via come ideale.

Nella cosiddetta Regola di vita per gli eremi, infatti, Francesco disegna la comunitàdi coloro che intendono dedicarsi (anche solo per un determinato periodo) esclusivamente alla preghiera come si trattasse di una famiglia composta da madri e figli. «Coloro che vogliono stare a condurre vita religiosa negli eremi, siano tre frati o al più quattro. Due di essi siano le madri e abbiano due figli o almeno uno. Quei due che fanno da madri seguano la vita di Marta, e i due figli seguano la vita di Maria. (...) I figli però talvolta assumano l’ufficio di madri».

La maternità, in particolare quella spirituale, è dunque intesa da Francesco come il servizio più grande e umile che una creatura può rendere al Creatore, per rendere nuovamente attuale la Sua incarnazione.

Maria Pia Alberzoni

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