attualita

Sinodo sulla famiglia, il messaggio conclusivo: La Chiesa è aperta, non escludere nessuno

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Riflessione aperta sul tema dei divorziati risposati. E sui nuclei famigliari: «I governi si facciano promotori dei loro diritti». Attesa per questo pomeriggio la Relatio Synodi

«Cristo ha voluto che la sua Chiesa fosse una casa con la porta sempre aperta nell’accoglienza, senza escludere nessuno». Perciò i vescovi sono chiamati «ad accompagnare e a farsi carico delle lacerazioni interiori e sociali delle coppie e delle famiglie». Il messaggio approvato dai padri sinodali fotografa le “sfide” della pastorale familiare, inclusa «la fatica dell’esistenza». L’ispirazione deriva principalmente dalla “Evangelii gaudium” e la sensibilità di Francesco è stata condivisa dalla maggioranza dei vescovi, a partire dalla denuncia del «feticismo del denaro» e della «dittatura di un’economia senza volto e senza scopo veramente umano». Il documento è stato approvato con una maggioranza schiacciante: 158 su 174 votanti. 



Alla conferenza stampa di presentazione il presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, Gianfranco Ravasi ribadisce che si tratta di un «documento aperto, frutto di una discussione franca». Oggi, sottolinea il messaggio della terza assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi, i «fallimenti matrimoniali danno origine a nuove relazioni, nuove coppie, nuove unioni e nuovi matrimoni, creando situazioni famigliari complesse e problematiche per la scelta cristiana». E ciò in un quadro generale di «indebolimento della fede e dei valori, individualismo, impoverimento delle relazioni, stress di una frenesia che ignora la riflessione». Molte crisi matrimoniali, inoltre, «sono affrontate spesso in modo sbrigativo e senza il coraggio della pazienza, della verifica, del perdono reciproco, della riconciliazione e anche del sacrificio». 

Il Sinodo, quindi, fa appello ai governi e alle organizzazioni internazionali di «promuovere i diritti della famiglia per il bene comune». Ed elogia «la fedeltà generosa di molte famiglie» e l’amore coniugale che «persiste nonostante le tante difficoltà del limite umano». Scrivono i padri sinodali nel messaggio approvato oggi, a poche ore della votazione del documento finale del Sinodo: «Nella prima tappa del nostro cammino sinodale, abbiamo riflettuto sull’accompagnamento pastorale e sull’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati». 

È stato approvato a “grande maggioranza” il messaggio finale del sinodo straordinario sulla famiglia che si conclude domani. Lo ha riferito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. «Ieri pomeriggio - ha detto Lombardi in un briefing - il cardinale Ravasi della bozza del messaggio, vi è stata tutta una serie di interventi liberi sul messaggio, in grandissima parte di apprezzamento con una serie di proposte di miglioria o ritocco su punto anche molto specifici. In serata e nottata la commissione del messaggio ha lavorato ulteriormente ed ha presentato questa mattina la versione rivista, che e’ stata riletta, votata e approvata a grande maggioranza». 

L’esempio di una figlia adottata da due donne fatto da Francesco in un incontro con i superiori generali degli ordini religiosi è stato evocato nell’aula del Sinodo da padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica. Il Pontefice, ha detto il gesuita, ricordò «il caso di una bambina molto triste che alla fine confidò alla maestra il motivo del suo stato d’animo: «La fidanzata di mia madre non mi vuol bene». E poi commentò: «Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Come annunciare Cristo a questi ragazzi e ragazze? Come annunciare Cristo a una generazione che cambia?”». Per il Papa, cioè, ha spiegato Spadaro, «la questione omosessuale si presenta qui come una importante sfida educativa». 

E il quotidiano della Cei, Avvenire, sottolinea che la Chiesa non ha paura del confronto interno. «Dal resoconto di lavoro svolto in questi giorni dai Circoli minori dei diversi gruppi linguistici (che si è voluto pubblicare facendo onore alla trasparenza) emerge soprattutto l’immagine di una Chiesa che non ha avuto paura del confronto nel suo interno e nei confronti delle realtà vissute dalle famiglie nel contesto globale del nostro tempo, ed è cosciente che occorrono nuovi linguaggi e nuovi approcci pastorali per arrivare a tutti, per farsi prossimi», evidenzia il quotidiano cattolico in un commento a fiorma di Stefania Falasca. «Anche riguardo alla vexata questio sui sacramenti per i divorziati risposati - sottoliena Avvenire - si è perciò discusso e si è espressa la volontà di continuare ad approfondire ulteriormente e pastoralmente la questione con proposte possibili, ferma restando la dottrina sull’indissolubilità del matrimonio». 

Il testo del messaggio è chiarissimo: «Nella prima tappa del nostro cammino sinodale, abbiamo riflettuto sull’accompagnamento pastorale e sull’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati. Noi Padri Sinodali vi chiediamo di camminare con noi verso il prossimo sinodo», quello ordinario già previsto per l’ottobre del 2015. «A voi presentiamo le parole di Cristo: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui e cenerò con lui ed egli con me”». Dunque «come usava fare durante i suoi percorsi lungo le strade della Terra Santa, entrando nelle case dei villaggi, Gesù continua a passare anche oggi per le vie delle nostre città. Nelle vostre case si sperimentano luci ed ombre, sfide esaltanti, ma talora anche prove drammatiche. L’oscurità si fa ancora più fitta fino a diventare tenebra, quando si insinua nel cuore stesso della famiglia il male e il peccato». 

La Stampa

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA