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Scoppia la psicosi vaccino. Ma l’antidoto funziona: molte le vite salvate

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Sui vaccini anti-influenzali è oramai sindrome da segnalazione avversa. Le morti sospette sono salite a 11 e Luca Pani, direttore dell’Aifa, l’Agenzia ministeriale del farmaco, dichiara di aspettarsene ancora, tanto da annunciare come probabile il sequestro di altri lotti del vaccino Fluad della Novartis. Ma a far colorare sempre più di rosso l’allarme non sono analisi che dimostrino una correlazione tra immunizzazione a decessi. Anzi, è lo stesso Pani ad ammettere che i primissimi risultati degli accertamenti in corso presso l’Istituto superiore di sanità direbbero che quel vaccino non ha subito contaminazione. Insomma sarebbe sicuro.  

E allora come si spiega la corsa dei medici a segnalare morti sospette? Con la paura di finire sotto inchiesta per omessa denuncia. Quella che rischiano i loro colleghi che, rivelano i Nas, hanno impiegato 14, persino 20 giorni per segnalare i decessi rivelati ieri l’altro dall’Aifa. Mentre gli esperti spiegano che su dieci milioni di persone fragili vaccinate è statisticamente scontato contare qualche decesso, dovuto però a tutt’altra causa. 

«I vaccini immunizzano contro l’influenza, non contro la morte», ha stigmatizzato il professor Veronesi. Ma tra alcune regioni al momento sembra prevalere l’allarmismo. Così dopo la Liguria, che però ha poi fatto dietrofront, ieri anche il Lazio ha deciso di sospendere tutte le vaccinazioni contro l’influenza, non solo quelle a base del Fluad. Una scelta bocciata senza appello dai medici di famiglia del sindacato Fimmg. Intanto sono tre le Procure ad aver aperto un’inchiesta. Quelle di Siracusa e Prato sui tre decessi denunciati in provincia e Siena perché è lì che Novartis produce i suoi vaccini. 

Tra i nuovi decessi denunciati ieri quelli a Roma di una donna di 92 e un uomo di 77 anni, che si sommano alle morti di una ottantaquattrenne a Martano, in provincia di Lecce, e di un’ottantenne a Parma. Quest’ultimo affetto da una grave patologia cronica. A queste segnalazioni se ne sono aggiunte in tarda serata altre, sparse nel Paese e appartenenti a lotti anche diversi da quelli bloccati dall’Aifa. Che in una nota ribadisce che «è impossibile affermare una relazione diretta fra la somministrazione del vaccino e le morti riportate». Il cui continuo aumento per l’Agenzia potrebbe essere ricondotto anche «all’impatto mediatico di tali notizie sulla popolazione». 

Per gettare acqua sul fuoco il ministero della Salute ha annunciato l’attivazione a breve di un numero verde 1500 che fornirà risposte sugli anti-influenzali. 

Dal canto suo in serata Novartis ha provato a tranquillizzare tutti con una nota ricca di numeri. Come le 500 mila dosi sequestrate che avrebbero «superato tutti i controlli di sicurezza e qualità previsti obbligatoriamente dalle autorità». O i 7 milioni di dosi Fluad distribuite quest’anno nel mondo, «che non hanno riportato inattese frequenze di eventi avversi». 

A titolo informativo l’azienda fornisce però una sorta di black list delle regioni dove sono stati distribuiti, non in farmacia, i lotti 142701 e 143301: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e Toscana. 

Ma la paura serpeggia sempre più tra gli assistiti che, come informa la Fimmg, stanno tempestando di chiamate i loro medici di famiglia per saperne di più. Così, tra gli effetti indesiderati di questa tormentata campagna vaccinale, ci sarà anche quello di veder prolungate le attese negli studi di medici sempre più alle prese con il telefono. (lastampa.it)

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