attualita

L'emozione di rivedere padre Dall'Oglio

Beppe Giulietti
Pubblicato il 28-07-2017

Che emozione rivedere, anzi vedere per la prima volta in TV, le immagini di Padre Paolo Dall'Oglio, trasmesse da Uno Mattina, impegnato a spiegare la Siria ai giovani di Scala, uno dei comuni più vivaci della costiera amalfitana.


Quella giornata, fortemente voluta da Padre Enzo Fortunato, è stata una delle tappe del lungo viaggio di Paolo dalla parte della pace, del dialogo, dell'ascolto e dell'incontro tra differenze e diversità.

Quello che impressiona, a 4 anni dalla sua "Scomparsa", è l'attualità della sua profezia, la vicinanza all'itinerario di Papa Francesco.


La strada delle bombe, delle stragi, del commercio delle armi, del traffico di esseri umani non ha prodotto risultato alcuno, salvo l'ulteriore arricchimento di chi ha bisogno di alimentare i pozzi dell'odio per incrementare i propri depositi bancari.

La guerra tra presunte civiltà ha prodotto la crescita dell'inciviltà.

Padre Paolo ha vissuto e vive nella ricerca degli elementi comuni, di quello che unisce, e per questo ha scelto di vivere in Siria, di parlare la loro lingua, di studiare l'Islam, di sperimentare,insieme con i musulmani, preghiere e azioni comuni.


Il suo coraggio, che ricorda quello di Matteo Ricci, primo missionario gesuita in Cina, non sempre è stato apprezzato, talvolta ha suscitato legittime discussioni, ma alla fine la sua comunità ha preso corpo, e la regola del monastero di Mar Musa ha trovato il suo formale riconoscimento.

La sua storia, le sue azioni, il suo pensiero sono ora raccontati da Riccardo Cristiano, vaticanista della Rai, nel libro, edito dalla San Paolo, "Paolo Dall'Oglio, la profezia messa a tacere".

Nel libro ritroviamo le parole di Paolo, ma anche le testimonianze di cattolici e musulmani che lo hanno frequentato e che hanno costruito con Lui quei ponti che ancora resistono, nonostante guerre e terrore.

Alla vigilia del diaconato scriveva: "Il dialogo è anche il mio impegno politico perché porta alla pace e alla giustizia,non deve essere un dialogo di chiacchiere, ma di segni e fatti concreti...è questo servizio del dialogo per la pace con Dio e tra noi vorrei che fosse il senso di questa mia ordinazione.."

Ovunque si trovi in questo momento, non abbiamo dubbio alcuno che Paolo stia continuando il suo dialogo e la sua azione a favore della pace e della riconciliazione.

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