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Pellegrinaggio notturno con San Francesco, tra preghiera e fraternità

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Tutto pronto per il pellegrinaggio notturno alla basilica di Monte Sant'Angelo. Il 10 e l'11 agosto, la fraternità di San Marco in Lamis (Foggia) dell'Ordine Francescano Secolare, ha organizzato per i suoi membri e non solo il tradizionale cammino sulla montagna dove è apparso l'Arcangelo Michele.

SULLE ORME DI ANTICHI RITUALI

Il pellegrinaggio nasce come «esperienza penitenziale fraterna e luogo privilegiato di condivisione», sostengono i membri della fraternità. Le tappe verso la meta sono scandite dalla preghiera «sulla falsariga di antichi rituali e soste dei pellegrini sammarchesi alla Grotta dell’Arcangelo, in fedeltà agli studi e ai ritrovamenti di riti e liturgie proprie, volutamente adattate alle caratteristiche specifiche e alla odierna preghiera della Chiesa».

SI PARTE DA SAN MARCO IN LAMIS

Il rito prende il via in serata, a San Marco con una cerimonia presieduta dall'Assistente locale dell'Ofs, in cui significativamente si benedicono bastoni, acqua, cenere e torce. Ad ospitarlo la Chiesa di Sant’Antonio Abate: è da qui che ci si incammina seguendo le tappe di †Borgo Celano, Piazzale Sant’Onofrio, valle di Carbonara, sentiero Costa. Si giunge in Basilica per le Lodi e la Messa del mattino seguente, momenti ai quali partecipa il resto della Fraternità che raggiunge i pellegrini in pullman.

CI SI AFFIDA A MARIA

«Durante il cammino - spiegano i francescani laici di San Marco in Lamis - si affidano a Maria, attraverso la recita delle Corone francescane, le proprie vite e quelle dei cari confidando nel sostegno del suo cuore di Madre. Nelle soste, i rituali degli antichi pellegrini permettono di superare i confini spazio-temporali e unirsi spiritualmente ai fratelli che nei secoli hanno solcato la stessa via. Arrivati poi al Santuario, per coronare l’esperienza di preghiera, si vive la Celebrazione Eucaristica mattutina in Basilica, e si recitano le preghiere per lucrare l’indulgenza plenaria».

ASCOLTO E CONDIVISIONE

L’ascolto è elemento caratterizzante del pellegrinaggio perchè «le nuove tecnologie e i nuovi ritmi della quotidianità impongono alla comunicazione sempre più uno stile “toccata e fuga”». In quella notte di cammino, invece, «ci si concede il tempo per l’ascolto e si scopre che tanto c’è da ascoltare: i fratelli, il creato, sé stessi». È piacevole poi assaporare la gioia della condivisione: «Pur trascorrendo insieme poche ore, c’è la necessità di condividere le piccole cose, e creare uno spirito di solidarietà che rende speciale il “camminare” insieme».

TESTIMONIANZE DI FEDE

Fondamentale è inoltre la testimonianza di fede che si offre a chi si incontra per strada: «Gli sguardi dei fratelli rafforzano la consapevolezza che oggi Gesù ha bisogno delle nostre bocche per parlare, delle nostre mani per compiere le Sue opere, e anche dei nostri piedi, per annunciare che solo Lui è via, verità e vita».

UN APPUNTAMENTO CHE COMPIE 8 ANNI

Una consuetudine, questa del pellegrinaggio estivo, che si ripete ormai dal 2006, Un immancabile appuntamento, «preziosa occasione - conclude l'Ofs di San Marco - di crescita nella preghiera, nell’ascolto e nella testimonianza».

Gelsomino Del Guercio

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