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PAPA: LA CREAZIONE E' UN DONO MERAVIGLIOSO

Redazione online Ansa - credit Musei Vaticani
Pubblicato il 30-11--0001

L'essere umano, quando 'si lascia prendere dall'egoismo', 'finisce per rovinare anche le cose più belle che gli sono state affidate'

L'essere umano, quando "si lascia prendere dall'egoismo", "finisce per rovinare anche le cose più belle che gli sono state affidate. E così è successo anche per il creato. Pensiamo - ha detto il Papa in udienza generale - all'acqua, l'acqua è un cosa bellissima, l'acqua è tanto importante, ci dà la vita, l'acqua ci aiuta in tutto, ma per sfruttare i minerali, come si contamina l'acqua e si sporca la creazione e si distrugge la creazione, questo è un esempio soltanto ce ne sono tanti".

Papa Francesco, che ha ripreso oggi le udienze generale in piazza San Pietro, dopo la pausa invernale in aula Paolo VI, ha svolto una catechesi intitolata "Nella speranza ci riconosciamo tutti salvati". Papa Francesco ha ricordato che "la creazione è un dono meraviglioso che Dio ha posto nelle nostre mani, perché possiamo entrare in relazione con Lui e possiamo riconoscervi l'impronta del suo disegno d'amore, alla cui realizzazione siamo tutti chiamati a collaborare, giorno dopo giorno".

Tentato dall'egoismo, ha ricordato il Pontefice, l'uomo è portato a rovinare anche "le cose più belle che gli sono affidate". E qui ha fatto l'esempio dell'acqua. Una altra sottolineatura fatta da papa Bergoglio è quella sui "gemiti della creazione", di cui parla san Paolo, "invitandoci a prestarvi attenzione". "'Gemiti della creazione' - ha detto il Papa - è una espressione forte". Si tratta non di gemiti "lamento sterile, sconsolato, ma, come precisa l'Apostolo, sono i gemiti di una partoriente, sono i gemiti di chi soffre ma sa che sta per venire alla luce una vita nuova".

Papa Bergoglio ha anche ricordato che tante "volte anche noi cristiani - ha detto - siamo tentati dalla delusione, dal pessimismo&hellip A volte ci lasciamo andare al lamento inutile, oppure rimaniamo senza parole e non sappiamo nemmeno che cosa chiedere, che cosa sperare&hellip Ancora una volta però ci viene in aiuto lo Spirito Santo, respiro della nostra speranza, il quale mantiene vivi il gemito e l'attesa del nostro cuore. Lo Spirito vede per noi oltre le apparenze negative del presente e ci rivela già ora i cieli nuovi e la terra nuova che il Signore sta preparando per l'umanità".

Prima di recarsi in piazza, dove è giunto alle 9,32, papa Francesco ha incontrato, nell'auletta dell'aula Paolo VI, alcuni familiari delle vittime dell'eccidio di Dacca, in Bangladesh, del primo luglio 2016, accompagnati dal vescovo di Aiace-Caiazzo, mons. Valentino di Cerbo. Su questa udienza il Vaticano non ha finora fornito ulteriori particolari. (ANSA)

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