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Papa Francesco: Fermate i signori di questa terribile guerra mondiale a pezzi

Redazione online Ansa - Alessandra Tarantino
Pubblicato il 13-04-2017

Intervista di Paolo Rodari giornalista di Repubblica a Papa Francesco

Papa Francesco ha lanciato un nuovo appello per la pace nel mondo, alla vigilia di una Pasqua in cui in tanti Paesi perdurano spaventosi conflitti di cui sono "gli ultimi, gli inermi" a pagare il prezzo piu' alto: "Mi viene solo da chiedere con piu' forza la pace per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne", ha dichiarato il Pontefice in un'intervista a Repubblica, ribadendo come il mondo sia "alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi".

"Penso che oggi il peccato si manifesti con tutta la sua forza di distruzione nelle guerre, nelle diverse forme di violenza e maltrattamento, nell'abbandono dei piu' fragili. E a farne le spese sono sempre gli ultimi, gli inermi", ha osservato Francesco, che oggi sara' nella Casa di Reclusione di Paliano (Frosinone) per celebrare la Messa in Coena Domini con il rito della lavanda dei piedi ad alcuni detenuti.

La visita ai carcerati e' stata l'occasione per una riflessione piu' ampia sulla missione della Chiesa: "Farsi prossima degli ultimi, degli emarginati, degli scartati", ha spiegato il Papa, "chi non e' colpevole scagli la prima pietra. Guardiamoci dentro e cerchiamo di vedere le nostre colpe. Allora, il cuore diventera' piu' umano". Nel colloquio col vaticanista Paolo Rodari, il Papa da' voce a "chi si sente scartato come i lebbrosi o i senzatetto si vergogna e come l'emorroissa (nei Vangeli, la donna che soffriva di perdite di sangue e guarì toccando la veste di Gesù, ndr)  fa le cose di nascosto: Gesu' - spiega - ci rialza in piedi, ci da' la dignita'.

Quella che Gesu' dona e' una salvezza totale, che reintegra la vita della donna nella sfera dell'amore di Dio e, al tempo stesso, la ristabilisce nella sua dignita'. Gesu' indica cosi' alla Chiesa il percorso da compiere per andare incontro a ogni persona, perche' ognuno possa essere guarito nel corpo e nello spirito e recuperare la dignita' di figlio di Dio". Francesco afferma nuovamente di sentirsi peccatore come chi e' in carcere: "Alcuni dicono: sono colpevoli. Io rispondo con la parola di Gesu': chi non e' colpevole scagli la prima pietra. Guardiamoci dentro e cerchiamo di vedere le nostre colpe. Allora, il cuore diventera' piu' umano... Come preti e come vescovi dobbiamo sempre essere al servizio. Come dissi nella visita in un carcere che feci il primo giovedi' santo dopo l'elezione: e' un dovere che mi viene dal cuore". (Rainews)

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