PADRE LUDOVICO DA CASORIA, SANTO IN NOME DEI SEMPLICI
ANCHE ASSISI FESTEGGIA IL FRATE PROCLAMATO SANTO A CUI E' DEDICATO L'ISTITUTO PER I BAMBINI PIU' SFORTUNATI
Padre Ludovico da Casoria, proclamato beato da Giovanni Paolo II il 18 aprile del '93, diventera' santo nel corso della cerimonia di canonizzazione in piazza San Pietro celebrata da Papa Francesco che, arrivando ad Assisi, il 4 ottobre dell'anno scorso, incontrò i disabili ospitati nell'istituto Serafico e ricordò che a fondarlo era stato il frate napoletano.
La canonizzazione del francescano giunge proprio nel corso del bicentenario della nascita. Padre Ludovico diventerà santo per il riconoscimento del miracolo della guarigione, avvenuta 20 anni fa, da una grave malformazione congenita al ginocchio di una neonata di nome Ida. "Singolare figura di Frate Minore, ardente testimone della carità di Cristo e grande figlio della Chiesa di Napoli", lo definì Giovanni Paolo II in occasione della Beatificazione. Il suo corpo si trova nell'Ospizio di Posillipo dove è meta del pellegrinaggio e della venerazione di tanti fedeli.
Ludovico da Casoria, al secolo Arcangelo Palmentieri, sacerdote dell'Ordine dei Frati minori, nacque a Casoria l'11 marzo 1814 e morì a Napoli il 30 marzo 1885. Si distinse per la sua attività di assistenza ai bisognosi e la fondazione di case di accoglienza, cominciando dal riscatto di bambini schiavi dell'Africa nera per continuare con l'istruzione di giovani in condizioni disagiate. Nel 1859 nacque la Congregazione dei frati della carità, detti bigi, dal colore dell'abito e nel 1866 sorse la Congregazione delle Suore di Sant'Elisabetta che avevano tra le loro peculiarità la preghiera per i moribondi e il seppellimento dei cadaveri in tempi in cui i cimiteri erano ancora pochi.
Numerosi gli istituti carità nel nome di padre Ludovico, in tutta Italia. Tanti i ragazzi tolti dalle strade. Fu creato anche, sulle ceneri di un vecchio lazzaretto, un ospizio marino per vecchi pescatori a Posillipo: per lui erano "non soltanto un tema per le cartoline di Napoli pittoresca, ma una umanità tutta a sè, dipendente dai capricci del mare, e con un destino precario". A fianco ai pescatori c'erano i bambini affetti da scrofolosi, una forma particolare di tubercolosi e che in quel posto potevarno respirare l'aria del mare. Padre Ludovico fu antesignano della carità concreta anche con la creazione di un'opera, quella de 'casi disperati' che aiutava famiglie in difficoltà con un fondo di denaro. Ad Assisi nacque nel 1871 quell'Istituto serafico ricordato da Papa Francesco, destinato ad accogliere ciechi e sordomuti e nel contempo in altre città realizzò convitti per orfani. Non si limitò solo all'assistenza materiale ma fondò a Napoli un'Accademiacattolica di religione e scienze alla quale fu legato, tramite contatti epistolari, anche Niccolò Tommaseo. Coi suoi interlocutori si esprimeva spesso in dialetto napoletano ma conosceva l'inglese e il francesce, oltre al linguaggio dei segni per poter colloquiare coi sordomuti. Fu stimato dai Papi, Pio IX e Leone XII, sostenuto dai re delle due Sicilie, Ferdinando II e Francesco II, ma soprattutto amato dal popolo e ricordato da tanti come il santo della carità.
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