Ius soli, gesti di accoglienza lo straniero non è minaccia
Nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato il Papa coglie un elemento essenziale del Vangelo: “Fa agli altri quello che vorresti fosse fatto a te” (Mt 7, 12). E' certamente una questione cristiana, ma prima ancora umana e sociale. La forza del Vangelo è nobilitare l'umano.
Mi sovvengono le parole di un grande psicanalista Carl Gustav Jung, in risposta ai tanti attacchi che il Papa sta ricevendo sulla questione dello Ius Soli e Ius Culturae: "pensare è molto difficile, per questo la maggior parte della gente giudica. La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già per questo non ha modo di esprimere continuamente giudizi".
Chi riflette propone gesti di accoglienza perchè vede nell'altro il riflesso della propria umanità. Come Francesco D'Assisi siamo chiamati a disinquinare il mondo che viviamo dall'egoismo e dalla paura dello straniero, dell'immigrato, dell'ultimo. Non sono una minaccia.
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