Next Musical Generation, dal 19 al 21 settembre a Padovoa
Un maturo signore che di spettacolo un po’ ne mastica mi ha detto con fare assertivo: «Quei preti adulti che salgono sul palco insieme ai ragazzi dei musical proprio non si possono vedere. Vogliono mescolarsi sulla scena, fare i giovanili, più che opportuni penso siano controproducenti. Probabilmente mentre parlava aveva dinanzi agli occhi qualche esperimento mal riuscito ma non posso dargli tutti i torti.
Uno dei propellenti che portano sul palco è anche la voglia di protagonismo, si sa, ma quando questa sconfina nel narcisismo iniziano i problemi. A volte basta anche una poca percezione del limite, qualche adulto affronta la fatica di mettere in piedi un musical anche solo per crearsi una cornice teatrale dentro la quale poter inserire le proprie doti artistiche non sempre eccellenti. Tutta la cornice in funzione di sé stessi e non del percorso di formazione. Così il prete o l’adulto di turno, che probabilmente ha bisogno di conferme per la sua personalità, diventa produttore regista, attore, cantante, deus ex machina… Deus, per l’appunto. Un po’ troppo per un progetto che dovrebbe essere corale.
Lo sforzo del gruppo padovano che ha messo in piedi “Il cantico del pianeta” ha cercato di evitare proprio questo. Se da un lato la frammentazione della preparazione può essere stata una fatica aggiuntiva, dall’altro ha contribuito a creare squadra. Nessuno può vantare troppa paternità sul musical, nessuno ha la primogenitura. Si tratta di un’ opera collettiva cresciuta anche attraverso il contributo dei giovani artisti che vi prendono parte e ci hanno messo la loro creatività e fantasia. Gli adulti sul palco ci sono, come pure i tredicenni, ma sembrano talmente integrati che si ha l’idea di una comunità che si sostiene, più che di elementi disgiunti che mirano ad emergere.
La formula è interessante, esportabile e, per quanto poco, rappresenta un modello di lavoro da studiare e prendere in considerazione per altre occasioni nelle quali, non è detto, che anche un prete sul palco possa transitare in armonia con tutto il resto.
Marco Sanavio
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