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Nepal, rintracciati gli ultimi italiani dispersi

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

L'unità di crisi della Farnesina è riuscita ad individuare in queste ore anche gli ultimi italiani segnalati e non ancora rintracciati. Il monitoraggio costante della situazione da parte dell'Unità di Crisi, dell'Ambasciata a New Delhi e del Consolato Generale a Calcutta continua comunque, per far fronte ad ogni evenienza. Le salme del signor Oskar Piazza e della signora Gigliola Mancinelli sono giunte in Italia in serata, mentre continuano le ricerche dei corpi di Marco Pojer e Renzo Benedetti. Personale dell'Unità di Crisi e della Protezione Civile è partito la notte scorsa al fine di seguire l'attività di ricerca e recupero dei corpi dei due connazionali.

Il governo nepalese ha chiesto ai team di ricerca e soccorso provenienti da 34 Paesi di lasciare il Paese in quanto dopo nove giorni non è più necessaria la loro presenza. "Siamo molto grati dello loro lavoro - ha detto all'ANSA il portavoce del ministero degli Interni Laxmi Prasad Dhapal - ma secondo gli standard internazionali la fase di ricerca dei superstiti termina dopo sette giorni. Il governo ha già chiesto al ministero degli Esteri di inoltrare le richieste alle rispettive ambasciate".

Il ministero dell'Interno nepalese ha diffuso un bilancio aggiornato delle vittime del terremoto del 25 aprile da cui emerge che i morti sono ora 7.557, mentre i feriti hanno raggiunto quota 14.536. Il distretto piu' colpito e' stato quello di Sindhupalchowk (2.911 morti) seguito da Kathmandu (1.202). Per quanto riguarda i danni agli edifici, secondo il ministero sono state completamente distrutte 191.058 case private e 10.718 edifici pubblici.

Due persone, un uomo di 60 anni ed una suora di 23, sono stati estratti vivi oggi dalle macerie di due edifici dai villaggi di Sirdibas e Chhekampar nel distretto di Gorkha. Lo scrive il quotidiano The Himalayan Times. L'uomo - Pemba Chhewang, facchino, e la suora, Tenjing Dolma - sono stati trasportati in elicottero in un ospedale.

Intanto due repliche del sisma del 25 aprile di magnitudo superiore a 4 gradi Richter sono state registrate in Nepal nelle ultime ore. Lo ha reso noto oggi il Centro sismologico mediterraneo europeo (Esmc). La prima scossa, di magnitudo 4,1 è stata registrata dai sismografi alle 3:23 locali con epicentro a 53 chilometri ad est di Kathmandu. La seconda, invece, è avvenuta alle 7 locali. La magnitudo è stata di 4,3 e l'epicentro è stato localizzato a 68 chilometri ad est della capitale. In entrambi i casi non si segnalano danni gravi o vittime.

La Commissione europea ha stanziato un totale di 22,6 milioni di euro in favore del Nepal, colpito da un devastante terremoto il 25 aprile. Dei 22,6 milioni, tre sono stati stanziati per aiuti umanitari, che vanno ad aggiungersi ai tre della settimana scorsa. Altri 16,6 milioni di euro, sono un pagamento anticipato per l'assistenza al Paese, nel quadro dello strumento di Cooperazione allo sviluppo.

La caparbieta' dei soccorritori e' stata premiata in almeno due circostanze: la prima quando hanno potuto raggiungere tre donne intrappolate nell'improvviso crollo della loro casa del villaggio di Syauli, nel distretto di Sindhupalchowk, uno dei piu' colpiti dal sisma. La seconda il giorno prima, ma conosciuta solo oggi, con un evento che ha davvero dello straordinario. Un team della polizia nepalese ha raggiunto fra le macerie della sua casa un arzillo vecchietto, Funchu Tamang, di una eta' che alcune fonti hanno fissato in 100 anni ed altre in ben 105.

In un primo momento il ministero dell'Interno aveva menzionato che l'evento eccezionale riguardava una donna, ma poi si e' precisato che si trattava invece di un uomo che se l'e' cavata con ferite minori agli arti: dopo il ritrovamento, e' stato trasferito in elicottero all'ospedale del distretto di Trishuli. Per quanto riguarda invece i soccorsi nel loro insieme, le notizie non sono buone. Montagne di aiuti sono ancora bloccate all'Aeroporto internazionale Tribhuvan (Tia) di Kathmandu ed escono a rilento a causa della determinazione dei servizi doganali nepalesi di controllare "ogni singolo pacco" prima di autorizzarne la distribuzione. E questo succede, mentre da vari distretti arrivano gli incessanti appelli degli amministratori locali sul rischio di possibili rivolte popolari e di epidemie se gli aiuti non arriveranno nel piu' breve tempo possibile fino ai villaggi che - ad oltre una settimana dal sisma - non hanno ancora ricevuto assolutamente nulla.

Il coordinatore dell'Onu per il Nepal, Jamie McGoldrick, ha lanciato un fermo avvertimento alle autorita' nepalesi che "non dovrebbero utilizzare metodologie doganali dei tempi di pace, quando dovrebbero lavorare" con procedure di emergenza per gestire la crisi. "So che alcuni grandi donatori sono frustrati dall'incapacità di fare arrivare gli aiuti nelle zone colpite", ha riferito, aggiungendo che "gli aiuti si accumulano nell'aeroporto di Kathmandu invece di essere distribuiti alla popolazione". Ma le risposte nepalesi non sono state quelle desiderate. L'Authority dell'aeroporto della capitale ha infatti proibito di colpo agli aerei cargo di peso superiore a 196 tonnellate di atterrare, adducendo grosse crepe apparse sull'unica pista esistente. E cio' ha messo a repentaglio l'arrivo imminente di almeno due velivoli con aiuti dagli Stati Uniti e dal Canada. A complicare il quadro, la decisione assunta dal Comitato centrale nepalese per i soccorsi nei disastri naturali (Ndrc) di chiedere ai team stranieri specializzati nel recupero di persone fra le macerie di "tornarsene a casa". Se il governo ratificasse questa richiesta, 4.050 persone di 34 Paesi, accompagnate da 139 cani, potrebbero dover lasciare in fretta e furia il Nepal. 

La stagione delle scalate sull'Everest è definitivamente chiusa dopo che è fallito l'ultimo tentativo di ripristinare le strutture distrutte da una valanga al campo base costata la vita a 18 alpinisti. Lo riferisce The Himalayan Times. Un team di 'ice doctors', esperti nepalesi specializzati nell'attrezzare vie di scalata dei ghiacciai, ha detto dopo una riunione che "è impossibile" riparare le vie di salita. Un team di spedizione sudafricana era pronto a salire in cima sfruttando la 'finestra' di beltempo disponibile questa settimana. Quest'anno, il governo nepalese aveva concesso permessi a 358 alpinisti di 42 spedizioni per scalare l'Everest. Lo scorso anno la stagione era stata sospesa dopo che una valanga aveva ucciso 16 sherpa sopra il campo base.

Le autorità dell' aeroporto internazionale Tribhuvan (Tia) di Kathmandu hanno imposto una restrizione all'atterraggio di aerei da trasporto pesanti con carichi di aiuti umanitari, a causa di allarmanti crepe apparse sull'unica pista dello scalo, costruita 50 anni fa. Lo scrive il quotidiano Kantipur. La restrizione, si legge in un comunicato del Tia, riguarda solo gli aerei cargo mentre i collegamenti passeggeri internazionali previsti potranno essere realizzati con qualunque tipo di aereo. In base alla restrizione, in pratica non sarà autorizzato l'atterraggio di velivoli di peso superiore alle 196 tonnellate. Nei confronti della misura, aggiunge il giornale, hanno già fatto ricorso alcuni Paesi, come gli Stati Uniti e il Canada, che ne hanno chiesto "l'immediata revoca". Ma responsabili aeroportuali nepalesi hanno detto che dal 25 aprile, giorno del terremoto, sono apparse sull'asfalto tre grosse crepe a causa della grande quantita' di velivoli pesanti atterrati. "Se non ponevamo in atto questa limitazione - ha assicurato un responsabile - c'era il rischio concreto di dover chiudere tutto il traffico nell'aeroporto". Ansa

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