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MIGRANTI, DL SICUREZZA: DALLA CHIESA ALLE REGIONI, L'APPELLO AD UN'UMANITA' CHE SI STA SMARRENDO

Redazione Ansa - CLAUDIO PERI
Pubblicato il 07-01-2019

Incomprensibili e insensate le scelte che il Governo sta prendendo nei confronti di un'umanità alla deriva

Dal Cardinale Angelo Bagnasco al Cardinale Francesco Montenegro, dalla Regione Piemonte alla Regione Umbria. Il no al decreto sicurezza si fa strada anche tra i cittadini e la gente comune. Incomprensibili e insensate le scelte che il Governo sta prendendo nei confronti di un'umanità alla deriva e che si sta smarrendo...

Bagnasco: "Sul dl sicurezza serve un giudizio di coscienza"
"I sindaci dovranno prendere le loro decisioni, verificarle ai livelli giusti e, comunque, l'obiezione di coscienza è un principio che viene riconosciuto, mi pare". "L'obiezione di coscienza riguarda obiezioni e valutazioni personali in merito a delle situazioni concrete", ha spiegato il cardinale, "Ognuno prenderà le proprie decisioni, sempre nel rispetto naturalmente di quello che è l'ordinamento. A me interessa che le persone che hanno un bisogno vero, serio e onesto possano trovare un aiuto. Essendo una cosa personale, bisogna che ognuno pensi a quello che ritiene, ripeto, all'interno dell'ordinamento generale. Penso che nessuno voglia essere sovversivo, però ci sono dei problemi che richiedono anche dei giudizi di coscienza, perché ci sono delle persone che, in modo onesto e serio, magari chiedono aiuto perchè fuggono da situazioni disperate". (IL GIORNALE)

Montenegro: Ci commuoviamo per gli animali ma non per poveri e migranti
"Capita, giustamente, di commuoverci dinanzi a un animale che soffre (è una creatura vivente che merita rispetto), ma, per esempio, poi si resta indifferenti dinanzi a uomini (migranti) che hanno la colpa di voler vivere come gli altri e per questo soffrono e muoiono a migliaia, o dinanzi ai poveri che soccombono per la fame, o subiscono la violenza dei prepotenti o pagano il prezzo della corruzione e dell'illegalità". (Rainews)

Sicurezza, Umbria ricorre a Consulta contro il decreto
Anche la Regione Umbria - dopo Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna e Calabria - annuncia il ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto sicurezza. Secondo la Giunta, il provvedimento presenta profili di 'palese incostituzionalità che vanno ad impattare su tutte le più importanti materie di legislazione regionale quali salute, assistenza sociale, diritto allo studio, formazione professionale e politiche attive del lavoro e l'edilizia residenziale pubblica'. (Ansa) "L'azione decisa oggi, è nel segno di una tradizione millenaria di civiltà del popolo umbro, improntata ai principi di convivenza pacifica e solidarietà, sempre vicina a chi ne ha bisogno. Questa è la terra di San Francesco e San Benedetto - ha aggiunto la Presidente dell'Umbria Catiuscia Marini - è la terra della spiritualità che si è fatta accoglienza. Ai nostri valori ispirati alla Carta Costituzionale e alle convenzioni internazionali di salvaguardia dei diritti dell'uomo non rinunciamo".(Rainews)

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