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Mafia: don Ciotti a XXI Giornata della memoria, traghettare speranze. Il nostro paese ha bisogno di ponti che allargano le coscienze

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Per la prima volta a Messina e in altri 20 mila luoghi in contemporanea in Italia il popolo di Libera è sceso in piazza

Libera ha scelto Messina per la manifestazione nazionale per la XXI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. L'iniziativa è un segnale di "stima e riconoscenza per quelli che qui si sono impegnati e un sostegno per quanti fanno cose belle e positive", dice don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione.

"Abbiamo voluto chiamare questo momento 'ponti di memoria e luoghi di impegno' perché per la prima volta a Messina e in altri 20 mila luoghi in contemporanea in Italia il popolo di Libera è sceso in piazza. Il nostro paese ha bisogno di ponti che allargano le coscienze e traghettano le speranze".

Rispondendo a una domanda sui fondi dello Stato per i familiari delle vittime di mafia, tema al centro di polemiche in questi giorni, Ciotti ha detto che "i fondi ci sono, ma bisogna accorciare i tempi e non penalizzare i bisogni e le necessità concrete di chi è vittima di mafia". Sulla questione dei beni confiscati, don Ciotti ha ricordato che "nel 1996 abbiamo raccolto un milione di firme per chiedere la confisca e l'uso sociale di questi beni.

Dei passi avanti si sono fatti. Il problema ancora una volta è l'accelerazione e le priorità che il parlamento deve dare per permettere più chiarezza, più velocità e più trasparenza. C'è una grande riforma da fare in Italia quella della nostra coscienza". "Il fine di Libera non è Libera ma l'impegno per il bene comune. 1600 associazioni si sono messe insieme per il bene dell'Italia, siamo qui per testimoniare questo impegno", ha concluso don Ciotti a chi gli chiedeva un suo parere su quell'antimafia di facciata più svolte svelata da indagini giudiziarie. (ANSA)

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